Politica
28.03.2018 - 09:000
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:43
"Caro Caprara, vorresti che in nome del consenso si rinunciasse a esercitare un diritto come quello del referendum?". Per il PS, "hai lasciato scappare il piede dalla frizione"
"E la sbandata è stata evidente", scrive il Partito socialista al presidente liberale. "Confonde la ricerca di consenso con la concordanza. Le leggi non si fanno in tribunale, è vero, ma le decisioni del Parlamenti devono rispettare la legge. Chi ha fatto ricorso per Neuchâtel? Te lo ricordiamo noi..."
BELLINZONA - "Bixio Caprara, il presidente del PLRT, ha lasciato scappare il piede sulla frizione e la sbandata è stata evidente". Il PS non ha gradito l'ultimo comunicato stampa dei liberali, firmato dal presidente, dove si contestava il ricorso di UNIA, contraria al fatto che, seppur non esista la clausola ghigliottina, in caso di bocciatura del pacchetto fiscale non entrebbero in vigore nemmeno le misure sociali.
"Per prima cosa confonde la ricerca di consenso in Parlamento con la concordanza. Se è vero che sulla via della concordanza viene cercato il consenso, è anche vero che proprio per questo principio la voce delle minoranze non va disprezzata", scrive il PS: in effetti, il PLR accusava UNIA di non rispettare uno dei valore base della Svizzera.
"Non ce ne voglia il presidente del PLRT, ma proprio la ricerca del consenso di cui avrebbe voluto parlare è conseguente a un dissenso di fondo. Cosa vorrebbe Bixio Caprara, che in nome della ricerca di consenso non si possa esercitare un diritto fondamentale della nostra democrazia diretta, ovvero il diritto di referendum? Tentativo andato a vuoto il suo poiché siamo uniti contro gli sgravi fiscali che faranno mancare almeno 52 milioni a Cantone e Comuni", prosegue la nota, pubblicata su Facebook.
"In più, se è vero che le leggi non si fanno in tribunale ma in seno al Legislativo, è anche vero che le decisioni del Parlamento devono rispettare la legge: altrimenti finisce come la proposta di sconto del 70% votata dalla maggioranza del Gran Consiglio con l'autodenuncia esente da pena. Una decisione che abbiamo contestato e il Tribunale federale ci ha dato ragione. Se non fosse stato così, oggi mancherebbero molti milioni a Cantone e Comuni. Anche il rispetto delle leggi è un tassello fondamentale della Svizzera", facendo un po' il verso, insomma.
"Ricordiamo infine a Bixio Caprara che sono proprio padronato e organizzazioni economiche che hanno fatto ricorso al Tribunale federale, perdendolo, contro la decisione del Gran Consiglio di Neuchâtel di introdurre il salario minimo legale di 20 franchi l'ora. Lo ha forse dimenticato? Lo ricordiamo noi", continua il Partito socialista, che poi invita ancora una volta a votare no a quello che Igor Righini ieri ha definito "un cavallo di Troia".