POLITICA
Il Partito comunista propone 5 regole a margine della strage sventata alla Commercio: "Non vogliamo far west privati nel nostro paese!"
Il Partito comunista: "Una società in cui sparare è considerato un divertimento come un altro deve iniziare a preoccuparci per la perdita delle propria fondamenta etiche ed educative”
BELLINZONA – A margine del caso del 19enne sospettato di aver pianificato una strage alla Commercio di Bellinzona, il Partito Comunista si dice “preoccupato per un malsano "culto" delle armi che sta prendendo piede nella società e fra i giovani in particolare. Una società in cui sparare è considerato un divertimento come un altro deve iniziare a preoccuparci per la perdita delle propria fondamenta etiche ed educative”.

A preoccuparci, si legge in una nota, “sono inoltre le dimensioni incontrollate assunte dal fenomeno, che mettono a repentaglio l’ordine pubblico e la sicurezza dei cittadini: basti pensare che in Svizzera circolano oltre due milioni di armi da fuoco, delle quali soltanto la metà figurano nei registri ufficiali.

Al di là quindi di un serio piano di prevenzione nelle scuole e nello sport, il Partito Comunista propone l'adozione delle seguenti cinque misure:

1 - Durante il servizio militare le armi d’ordinanza devono necessariamente restare in caserma o in arsenale e mai portate a domicilio. Al termine del servizio militare le armi vanno obbligatoriamente restituite all’esercito.

2 - Chi pratica il tiro sportivo dovrà procurarsi l'arma in maniera strettamente controllata, iscrivendola in un registro federale e dovrà farlo attraverso le società di tiro. La supervisione delle autorità federali su tali società private va intensificato.

3 - Va istituito il monopolio statale sui poligoni di tiro: non vogliamo far west privati nel nostro Paese!

4 - Va allestito di un registro federale delle armi, per garantire un controllo più capillare e meno frammentato delle armi in circolazione e con esso introdotto l'obbligo di annunciare tutti i dispositivi ancora non registrati.

5 - Va introdotta la prova di necessità e delle capacità per detenere ogni arma da fuoco”.
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