Politica
30.06.2018 - 11:380
Mobilità, i costi scendono ma... "Senza i soldi della tassa di collegamento, ci servono 47,2 milioni in più"
Sul fronte dei ricorsi tutto tace, il Governo contava sui 18 milioni di introito annuo ed ora ha licenziato un messaggio al Gran Consiglio in cui ne chiede 47,2 ulteriore nel triennio 2016-2019. "Per svolgere le prestazioni di trasporto è necessario aggiornare il credito quadriennale votato nel 2016"
BELLINZONA – Una campagna dai toni forti, un voto favorevole, una ventina di ricorsi, i soldi preventivati e ancora mai arrivati, perché fermi nelle maglie della giustizia. La tassa di collegamento ha fatto discutere sin dall’inizio, da quando Claudio Zali l’ha pensata. Ora tutto tace, tutto è fermo, e il Consiglio di Stato chiede al Gran Consiglio ulteriori soldi.
Sì, perché si era fatto conto su quei 18 milioni annui. Ora ne mancano 47,2 fra il 2016 e il 2019. E il Governo ha licenziato un messaggio al Parlamento. "Nonostante l’accurata definizione delle prestazioni e la negoziazione dei mandati di prestazione con le imprese di trasporto abbiano consentito una spesa inferiore a quanto preventivato di quasi 7 milioni di franchi netti, la mancata entrata in vigore della tassa di collegamento, oltre a non esplicare l’effetto di contenimento del traffico motorizzato nell’ambito della strategia di riequilibro della mobilità, causa un minor introito per le casse cantonali di 18 milioni di franchi annui, previsti a parziale copertura dei contributi alle imprese di trasporto per le prestazioni concordate con i committenti. Per svolgere le prestazioni di trasporto è necessario l’aggiornamento del credito quadriennale votato nel 2016 con un importo aggiuntivo per l’anno 2019 a carico del Cantone di 47,2 milioni di franchi”.
Una cifra che viene dalla differenza fra i contributi stanziati per il trasporto pubblico (tra cui il credito quadro e il credito per la ferrovia Mendrisio-Varese/Malpens) e il fabbisogno effettivo aggiornato senza tassa di collegamento.