LUGANO – Tra chi è ormai convinto che per l’aeroporto non ci sia nulla da fare e chi quasi non crede all’ultimo colpo di scena. Dopo il Macello, ora non si parla che del grounding di Sky Work e delle sue conseguenze sullo scalo di Agno.
“Solitamente le pièce del teatro dell’assurdo mi fanno sorridere ma non è questo il caso. Il dramma di Lugano Airport prosegue”, scrive su Facebook il democentrista Alain Bühler. Gli fa eco la sua presidente sezionale, Simona Sassi Ceresola, “cronaca di una morte annunciata”.
Anche Fabio Regazzi, che a Lugano non ha cariche, commenta: “visto che si tratta di una compagnia bernese… spero che sia un pesce d’aprile a scoppio ritardato! No davvero, perché altrimenti quello dell’aeroporto di Lugano sta oramai sempre più diventando una sceneggiata degna della commedia napoletana”. La compagna di partito e consigliera comunale Sara Beretta Piccola aggiunge un lapidario “a sem a posct”.
Da parte socialista, ecco il gran consigliere Bruno Storni: “fallita Sky Work, il futuro è questo. Uno Spaceport nel Golfo di Lugano, Space X offrirà voli Lugano-San Francisco in 30 minuti”. Ovviamente, ironico.
Fuor dalle battute, il suo partito, con la capogruppo Simona Buri, ha immediatamente inviato un’interrogazione, per sapere se l’aeroporto ha già versato qualcosa in termini di denaro a Sky Work. “Alla luce di quanto letto dai media sul grounding di SkyWork vi sono un paio di domande politiche importanti da porre al Municipio e al Sindaco in particolare:
1. LASA ha già pagato qualcosa a SkyWork per avere la linea su Ginevra o no?
2. Dobbiamo forse aspettarci un caso Minoan Air 2?
3. Malgrado i casi precedenti (vedi in particolare Minoan Air), non sono state effettuate delle verifiche puntuali sulle condizioni di SkyWork?”.
I Verdi si sono fatti sentire con un comunicato dal titolo eloquente: “RIP aeroporto di Lugano”.
“La notizia del fallimento di SkyWork non fa che confermare quanto il nostro movimento sostiene da anni: l’aeroporto di Lugano-Agno è morto ed è ora di ripensare il suo futuro. Speriamo che anche i partiti che hanno sostenuto a spada tratta lo scalo,con investimenti pubblici per36 milioniin 13 anni, più ulteriori 19 milioni pronti per essere votati, , lo ammettano”, si legge. “Solo qualche giorno fa, con toni trionfalistici, veniva osannato il sindaco Marco Borradori per aver trovato un accordo con la compagnia aerea SkyWork, l’ennesima di una lunga serie, accordo che avrebbe dato ossigeno alle attività dello scalo. Tale soluzione si è sciolta mestamente come neve al sole dopo poche ore… ingenuità, improvvisazione, o mancanza di professionalità? Probabilmente tutte e tre le cose”. E si specifica come il dito si deve puntare contro Borradori, e si debba prendere in considerazione la chiusura. “Comune e cantone devono avviare al più presto delle ipotesi pianificatore del comparto, per evitare l’assalto alla diligenza, dei soliti noti