BERNA – Un anno con Ignazio Cassis in Consiglio Federale. Promosso, bocciato o rimandato? Ieri il P?LR lo ha celebrato, oggi abbiamo chiesto un giudizio ad alcuni Consiglieri Nazionali.
Lapidaria Roberta Pantani della Lega, “no comment”.
Giudizio parziale per Marco Chiesa. “Un merito che posso dargli è che sta cercando di sbloccare un dossier, quello europeo, che si era incartato col suo predecessore. Però per poter dare un giudizio non è importante il tempo bensì cosa otterrà principalmente su tre temi. L’UE, appunto, ma ho l’impressione che non lo stia negoziando nella direzione auspicata dall’UDC. Spero ancora nel pulsante reset ma non sono più così ingenuo da non sapere che è stata solamente un’illusione. Poi ci sono il miliardo di coesione e la direzione che prenderà sui flussi migratori. Visto che sono tematiche in evoluzione e gestazione, ad oggi dico che ha smosso le acque, ma è un risultato? È sufficiente per dare un bilancio positivo? Bisogna vedere cosa arriverà sul tavolo. Per cui, per me è un senza voto: è come un giocatore che è entrato in campo ma non si è ancora capito se sta facendo bene o male”. Lo rivoterebbe? “La questione che qualcuno non ha ancora capito è che l’UDC non avrebbe votato nessuno al di fuori dei tre candidati proposti dal PLR, come avevamo chiesto noi coi nostri, fra quelli prescelti era l’unico che si sarebbe potuto sostenere”.
Più tenero il pipidino Fabio Regazzi, che dà un bilancio sostanzialmente positivo, più per l’atteggiamento, in confronto a quello di Burkhalter, che dei risultati, i quali non sono ancora arrivati. “Un Consigliere Federale ticinese dopo tanti anni, non ha avuto temi facili, ha ereditato dossier sicuramente difficili, su tutto uno insidioso come quello sui rapporti con l’UE, fra cui penso anche a quelli con la vicina Italia. Inevitabile qualche scivolone che innegabilmente c’è stato, alcune volte in cui è andato un po’ lungo, il tutto secondo me è stato dovuto a entusiasmo e inesperienza e non va enfatizzato troppo come qualcuno ha voluto fare. Si è colto un cambio di passo rispetto al suo predecessore e questo lo saluto positivamente: c’è stato più dinamismo sul dossier UE, si è vista voglia di affrontarlo e non lasciarlo in un cassetto. Ovviamente siamo ben lungi dall’intravvedere una soluzione, d’altra parte non è qualcosa che si può risolvere con la classica bacchetta magica. Dunque, bene attitudine, voglia, entusiasmo, anche la nomina di Balzaretti come capo di questo dossier come Segretario di Stato! Il lavoro da fare è ancora parecchio e Cassis ne è cosciente, ci vorrà tempo prima di portare a casa risultati: nessuno si sarebbe aspettato che in un anno avrebbe risolto tutto, sarebbe stato Mandrake!”.
Critico, come ci si poteva aspettare il leghista Lorenzo Quadri. “Lei sa che la Lega era scettica su questa proposta, è vero che non c’erano alternative dato che uno è in guai giudiziari fino al collo e l’altra non dava un grande vantaggio rispetto a Cassis. Mantengo il mio scetticismo, visto che sul dossier UE, quello di maggior peso che sta trattando, non pare di vedere una linea chiare, bensì delle boutade con retromarcia, dei ballons d’essai. C’è la solita volontà di concludere accordi, buoni o cattivi che siano, tanto per farlo, sebbene a parole si dice di no. E noto anche poco coordinamento con il resto del Consiglio Federale. A mio giudizio è stato inopportuno l’eccessivo presenzialismo prezzemolesco come propaganda per il suo partito a eventi in Ticino che nulla hanno a che vedere con la politica estera. Non fa un bell’effetto, sembra che non abbia poi così tanto lavoro come Consigliere di Stato…”.
Il collega di partito Rocco Cattaneo è contento del lavoro di Cassis. “Sta dimostrando grande coraggio e grande tenacia. Gli è capitato nelle mani il dossier più difficile che sta affrontando il Consiglio Federale, quello dei rapporti con l’UE. E non è facile gestirli, soprattutto dal momento in cui si sta lavorando anche sull’accordo quadro, e in cui molte relazioni sono messe in dubbio, vedi la libera circolazione delle persone. Si trova tra due fuochi incrociati, l’UE stessa, basti pensare l’incontro a Salisburgo sulla questione Brexit (che per quanto riguarda le relazioni con la Svizzera non semplifica) e le questioni interne. Infatti come dice bene Ignazio non si può operare all’estero senza avere più sostegno possibile in Svizzera. Anche internamente non è semplice, a novembre voteremo sull’iniziativa per l’autoderminazione, dove si mettono in dubbio tutti i rapporto col diritto superiore. I risultati del suo lavoro sono difficili da quantificare, ciò che si può dire è che internamente comunica molto, a volte ho l’impressione (e non è una critica) che lo faccia quasi troppo. Ci sta mettendo tanta passione e entusiasmo! È il suo stile, ciascuno ha il suo, trovo che sia bello per noi della deputazione sapere come procedono i rapporti in un momento di stallo. Più che tutto, vorrei parlare del modo di lavorare di Ignazio: ci sono passione, coraggio, entusiasmo, tenacia, come dicevo. Mi pare stia operando bene all’interno del gremio dei sette. Sta lavorando con uno staff rinnovato, è ancora presto per fare un primo bilancio. La partenza è molto positiva, vedremo i risultati”.
Non siamo riusciti a raggiungere Marina Carobbio per un’opinione da parte dei socialisti.