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13.12.2018 - 12:150

Caso dumping, "non basta una proposta orale per fare denuncia". Insomma, si può far poco!

Il negozio Terranova offre, come noto, 2'160 franchi per un tempo pieno e 1'080 per un part time. Tanti invocano interventi. Però i sindacati spesso hanno le mani legate, come spiega Gargantini

LUGANO – Hanno destato scalpore gli stipendi offerti a delle commesse presso il negozio Terranova di Piazza Dante a Lugano: 2'160 franchi lordi per un tempo pieno e 1'080 franchi per un tempi parziale, come segnalato dal consigliere comunale luganese Omar Wicht.

Noi di TicinoLibero abbiamo raccolto delle testimonianze di donne che si erano candidate e sono state scartate perché residenti. Al di là del preferire i ticinesi, poco si può fare anche per i salari offerti.
Wicht stesso spiega a La Regione di non poter far altro, in qualità di cittadino e politico, che segnalare pubblicamente la situazione. 

E i sindacati, che si dicono consapevoli che nella vendita e non solo esistono contratti che sono sotto al minimo previsto dal contratto collettivo, non possono far nulla? In assenza di prove reali, ben poco. “Non basta per una denuncia basarsi su proposte orali”, sottolinea sempre al quotidiano bellinzonese Giangiorgio Gargantini di UNIA.

“Ci serve la documentazione per provare che la realtà sia davvero quella”. Ovvero, i versamenti bancari da confrontare con le ore effettivamente lavorate. Non è infrequente, infatti, che qualcuno figuri part time e lavori al 100%, per esempio.

Però, la sola proposta, magari rifiutata dalla lavoratrice, non vale per una denuncia. Per poterla inoltrare, serve un contratto firmato, e la prova che il salario minimo non è rispettato. 

Anche se Gargantini è realista, “anche se entrasse in vigore il nuovo contratto collettivo di lavoro non ci saranno i mezzi per fare controlli efficaci nella vendita”.

Dunque, cosa si può fare? Poco, parrebbe.

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