BELLINZONA – Rimborsi, perché non introdurre una plafonatura? Lo propone il PS, che, come fa notare, ha contestato il “sistema in dalla sua adozione nel 1999 da parte del Governo (con la richiesta di risarcimento Ghisletta-Arigoni, respinta dalla maggioranza del Parlamento nel 2000), perché determinava un aumento reale dello stipendio dei membri del Governo di circa 10'000 fr senza alcuna giustificazione oggettiva. In effetti nel 1999 il Governo creò il sistema forfetario di 15'000 fr annui per il rimborso delle sue piccole spese legate alla carica”.
Dunque, anche se tutto si è concluso con un nulla di fatto, Raoul Ghisletta e Carlo Lepori, assieme a Bang, Corti, Durisch, Garobbio, Ghirlanda Pugno, La Mantia e Lurati Grassi lanciano un’iniziativa parlamentare volta a “plafonare questo forfait a 400 fr mensili (4'800 fr annui): si tratta di una proposta equa per l’importo che propone e pratica perché permette ai consiglieri di Stato di non dover giustificare le spese professionali sino a 100 fr. La strada indicata dall’iniziativa parlamentare odierna del PS è oggi l’unica percorribile, se si vuole risolvere la questione nell’interesse di tutti e senza ulteriori passi falsi, che scalfiscono l’immagine della politica cantonale. Dopo tante discussioni inconcludenti è ora di voltar pagina!”, è la richiesta.
Anche perché niente’altro porterebbe a risultato, sostengono i socialisti. “Ribadiamo che la richiesta Pronzini di risarcimento sui rimborsi spesa telefonici (respinta dal Parlamento lo scorso dicembre) non avrebbe portato alcun risultato, ma avrebbe generato solamente decine e decine di migliaia di franchi di costi inutili per lo Stato e per i cittadini, perché essa non rispetta la legge sulla responsabilità degli agenti pubblici: infatti tale legge prevede come prima condizione che la richiesta di risarcimento sia fatta entro un anno dal momento in cui il fatto è noto (cosa evidentemente non data) e come seconda condizione che ci sia una violazione dei doveri di servizio intenzionale o per colpa grave da parte dell’agente pubblico”.
E non sono ottimisti neppure per la richiesta di risarcimento Pronzini relativa al rimborso del supplemento sostitutivo AVS/AI percepito da ex consiglieri di Stato, su cui l’MPS ha già detto che darà battaglia. “Anche in questo caso la soluzione non è la via giudiziaria priva di possibilità di successo, ma bensì è la via politica. Per questo, come noto, il PS lancerà un’iniziativa popolare a favore del cambiamento del sistema pensionistico dei consiglieri di Stato: il PS interpellerà il popolo dopo che negli ultimi decenni la maggioranza di centrodestra del Parlamento ha respinto due iniziative parlamentari socialiste volte al medesimo scopo e dopo che negli ultimi anni le discussioni in commissione della gestione sono state bloccate dalla maggioranza”.
Il Movimento per il Socialismo ha lanciato il sasso, ha scatenato polemiche, ora il PS, con questa iniziativa parlamentare e con il lancio della raccolta firme, prova a rimettere (o meglio, a mettere visto che non lo sono mai state) le cose apposto.