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18.02.2019 - 09:000

Più di tre cittadini su quattro direbbero no alle preghiere musulmane. Ma dalla Turchia attaccano il Ghiro

Secondo un sondaggio dell'Aargauer Zeitung, l'86% darebbe ragione al fondatore del Guastafeste, che si difende dal quotidiano Yeni Safak. "Non mi risulta che criticare una religione sia razzismo e non fomento odio"

BELLINZONA – Oggi fra gli altri temi discussi dal Gran Consiglio ci sarà anche la petizione del Guastafeste che chiede di vietare le preghiere dei musulmani in luoghi pubblici. A sostenere il rapporto di minoranza, favorevole, di Tiziano Galeazzi, solo la leghista Guscio, con anche i suoi compagni di partito a ritenere che non sia il caso.

Se il tema non ha animato il dibattito in Ticino, all’estero se ne è parlato tanto, perfino l’Indipendent. A lanciare le accuse più pesanti è stato un giornale turco, lo Yeni Safak: “L’attivista razzista svizzero responsabile del divieto del burqa ora vuole che le preghiere musulmane in pubblico siano messe fuori legge”, si legge.
Giorgio Ghiringhelli ha voluto difendersi, “si dice che io fomento l’odio contro i musulmani in Ticino”.

A suo avviso non è così. “Respingo sia l’accusa di razzismo e sia quella di fomentare l’odio contro i musulmani del Ticino. Non mi risulta che criticare una religione sia razzismo, e non mi risulta che criticare una religione e denunciare i pericoli che essa comporta per la democrazia e le libertà in vigore nel mio Paese, che per il momento non fa ancora parte dell’impero ottomano sognato da Erdogan, significa fomentare l’odio verso i fedeli di questa religione : anzi, in più circostanze ho scritto che i musulmani (parola che significa “sottomessi”) sono le prime vittime dell’Islam e di quella frangia di fanatici islamisti che cercano di radicalizzare tutti i musulmani che vorrebbero integrarsi pacificamente nella nostra società occidentale”.

E definisce lo Yeni Safak come un “giornale governativo che semina l’odio verso le minoranze e verso ogni forma di opposizione”, che fa spesso disinformazione.

Infine, fa notare come secondo un sondaggio online dell’Aargauer Zeitung, “l’86% dei partecipanti si dichiara favorevole a introdurre il divieto delle preghiere islamiche su suolo pubblico. Chi lo dice a quelli del Yeni Safak?”. 

E non solo a loro, visto appunto che praticamente nessuno ha firmato il rapporto di Galeazzi.

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