BELLINZONA – È ora di sbloccare uno dei dossier più sentiti ed anche difficili della scorsa legislatura, quello sui salari minimi. La Commissione della Gestione, riunitasi ieri, ha dato due settimane ai gruppi per presentarsi con proposte concrete e attuabili, per poi lanciare la discussione in aula.
Delle idee sul tavolo ci sono. Distanti fra loro, alcune più simili.
I Verdi, promotori dell’iniziativa che fece approvare il salario minimo, vogliono un minimo di 21,50 franchi orari, perché sostengono come con una cifra inferiore il residente sia costretto a chiedere degli aiuti sociali per condurre una vita normale.
Ma gli altri gruppi puntano a qualcosa di più basso. Per i liberale, per esempio, 19/19,50 franchi all’ora sarebbero una forchetta da cui partire e da rivedere, semmai, fra qualche anno.
De Rosa, prima di entrare in Governo, lanciò l’idea di “creare un fondo perequativo con cui poter garantire a tutti un minimo di 20 franchi all’ora, ma con cui poter tenere anche conto del diverso costo della vita in Svizzera e Italia”, un’ipotesi che il PPD potrebbe tenere quanto meno come base.
La Lega punta a 20 franchi all’ora, con degli aiuti per le aziende che faticano ad arrivare a quella cifra, a patto che vi sia una certa percentuale di residenti assunti.
E il PS? Importantissime saranno le misure di accompagnamento, ma sostanzialmente vorrebbe 20/20,50 franchi all’ora.
Insomma, cifre diverse: la discussione si prospetta tesa!