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23.05.2018 - 16:100
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:43

La mossa del PS: "quel salario minimo non ci piace, pronti a preparare un rapporto di minoranza con le nostre cifre". E sarà battaglia, aspra battaglia!

La proposta della Gestione, ovvero una forchetta di 19-19,50 franchi orari, comunque più alta di quella del Governo, non va giù ai socialisti. "Il nostro gruppo punterà a 20-20,50 franchi orari. Non è accettabile che lo Stato riconosca legalità a un minimo salariale che non permette di vivere dignitosamente"

BELLINZONA – Un salario minimo che si aggira nella forchetta dei 19-19,50 franchi, quindi con un aumento di 25 centesimi rispetto alla proposta iniziale? Nemmeno per sogno! Dopo i Verdi, anche il PS va decisamente contro quanto starebbe proponendo la Gestione, disposto a redarre un rapporto di minoranza con le sue cifre. E se così fosse, di certo in Gran Consiglio sarebbe battaglia, aspra battaglia!

“Il Partito Socialista ribadisce che l’introduzione del salario minimo deve realmente permettere a chi lo riceve di vivere dignitosamente in Ticino, nel rispetto del principio introdotto nella Costituzione. Il PS non entrerà in materia riguardo a proposte inferiori alla forchetta 20 – 20,50 franchi all’ora: l’importo di 20 franchi è il minimo salariale che si sta imponendo in Svizzera, come a Neuchâtel”, si legge in una nota.

“L’introduzione di un salario minimo in Ticino deve rispettare il principio accolto dai Ticinesi con il Sì all’iniziativa “Salviamo il lavoro in Ticino”, il quale garantisce che “ogni persona ha diritto a un salario minimo che gli assicuri un tenore di vita dignitoso”. Un minimo salariale legale realmente dignitoso non è sicuramente quello di 18.75 franchi all’ora proposto dal Governo e nemmeno quello di 19 franchi all’ora proposto in Commissione della gestione e delle finanze. Un salario dignitoso non può e non dev’essere inferiore alle prestazioni complementari. Il PS non intende perciò entrare in discussione riguardo a proposte per l’introduzione di un minimo salariale legale inferiore a una forchetta da 20 franchi a 20,50 franchi all’ora”.

Insomma, le cifre sono chiare. “L’importo di 20 franchi all’ora è infatti il salario minimo che si sta imponendo in Svizzera, come a Neuchâtel dove questo minimo salariale legale è stato introdotto dopo che il Tribunale federale ha respinto il ricorso del padronato e delle associazioni economiche. Una sentenza che fa giurisprudenza su tutto il territorio nazionale e che ha confermato come questo minimo salariale legale – calcolato sulla base delle prestazioni complementari (PC) –  sia giusto, equo e non leda assolutamente la libertà economica né il diritto superiore svizzero”.

Dunque, il gruppo socialista è pronto a passare all’azione. “Per questi motivi, e non avendo trovato un accordo soddisfacente in Commissione, il Gruppo socialista al Gran Consiglio, col suo rapporto di minoranza, intende proporre l’introduzione di un salario minimo legale attorno ai 20,85 franchi all’ora, corrispondente a 3’750 franchi al mese per 12 mensilità. Non è accettabile che lo Stato riconosca la legalità a un minimo salariale che non permette alle persone che lo ricevono di vivere dignitosamente; un minimo salariale che non rispetta il voto popolare e il principio introdotto nella Costituzione e che richiede ancora l’integrazione con prestazioni sociali: le prestazioni sociali sono previste per aiutare chi è in difficoltà, non per sovvenzionare le aziende che generano una pressione salariale al ribasso e che distribuiscono salari che non permettono di vivere dignitosamente in Ticino”.

Una mossa concreta che senza dubbio scalderebbe e non di poco gli animi, quando il Parlamento sarà costretto a esprimersi sui due messaggi, di fatto a scegliere fra la proposta della maggioranza, che parrebbe essere una via di mezzo fra quella sindacale e quella del Governo, e quella socialista, che si allinea ai sindacati. Necessariamente, ci si dovrà schierare.

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