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28.06.2019 - 08:050

Michele Bertini rompe gli indugi: "Mi ricandido". Ma avverte il suo partito: "Pensi al futuro di Lugano prima che a riconquistare il potere"

Il vicesindaco: "A Lugano, per fare un salto di qualità, mancano coraggio e determinazione”

LUGANO - Il vicesindaco di Lugano Michele Bertini, 33 anni, ha deciso, spiazzando tutti quelli che lo davano ormai politicamente ‘perso’: in aprile si ricandiderà per il Municipio, come ha raccontato in una lunga intervista a LaRegione. Ma non intende lanciare guanti di sfida al sindaco Marco Borradori.

 

“Sono oggi molto soddisfatto della conduzione dei miei dicasteri, ho progetti avviati in questa legislatura che avrei il piacere di portare avanti nella prossima per cui sono totalmente appagato dall’attuale situazione e faccio fatica a immaginarne una diversa”.

 

Certo, alla fine decideranno gli elettori, ma Bertini intende anzitutto “consolidare il grande lavoro fatto dai collaboratori dei miei dicasteri in questi quattro anni”.

 

E manda un messaggio al PLR, che chiaramente sogna la riconquista della poltrona di sindaco e il terzo seggio in Municipio: “Il partito deve occuparsi di come si può fare in modo che Lugano sia pronta ad affrontare le sfide del futuro tornando ad essere città trainante più che a voler riconquistare il potere, se l’approccio sarà questo perderà, se invece, si concentrerà sui progetti e sulle linee di sviluppo da percorrere a favore della città allora il partito potrà avere chances di fare passi avanti”.

 

E sui mal di pancia vissuti nel rapporto con il suo partito, dice: “La mia ricandidatura non era affatto scontata, ero a un passo dal lasciare. La voglia di portare a termine i progetti avviati e il lavoro con i miei collaboratori ha prevalso”.

 

Nell’intervista a LaRegione il vicensidaco parla anche della politica luganese: “Manca capacità decisionale e concretezza nel trasformare le buone intenzioni e le tante parole in realtà. Tutti noi dovremmo preoccuparci meno della possibile perdita di consenso”. E dice che a Lugano, per fare un salto di qualità, mancano “coraggio e determinazione”.

 

Secondo Bertini, “Lugano deve occuparsi della qualità di vita dei suoi cittadini che significa avere quartieri residenziali vivibili con un centro che torni ad essere animato dalla residenza primaria”.

 

“La vera ricchezza è la qualità di vita e degli spazi in cui viviamo” e “il tema fondamentale è la riqualifica e la trasformazione degli immobili amministrativi in residenziali, bisognerà valutare come si può agevolare i proprietari privati nella riconversione”.

 

E aggiunge che la politica deve portare avanti con determinazione i “tanto decantati grandi progetti della strategia dei poli identificata dai precedenti Municipi, progetti che purtroppo stentano a decollare. Sarebbe inoltre necessario avere la capacità di avere nuove visioni per il futuro con nuovi progetti”.

 

Per esempio, un tunnel che permetta di pedonalizzare il lungolago: “Sarebbe il vero grande progetto dei prossimi trent’anni: una strada sotto il lago consentirebbe a Lugano di fare il salto di qualità”.

 

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