LUGANO - Non si placa la polemica sull’ultimo cartellone dell’UDC, che raffigura la svizzera come una mela divorata dai vermi, identificati come “i sinistroidi e gli europeisti”.
Franco Cavalli è stato tra i primi ad attaccare duramente il cartellone, nelle ultime ore ha avuto un secco botta e risposta con Marco Chiesa, che ha citato Fidel Castro.
"Gran brava persona Fidel Castro che definiva letteralmente “vermi” coloro che fuggivano dalla sua dittatura verso la libertà a Miami", scrive il Consigliere Nazionale. "Qui però non ci si è mai indignati, anzi lo si considera come una cara persona che ha influenzato la sinistra. Fidel come spunto di analisi, di riflessione e di scambi di idee. Per non parlare di candidati che lo adottano a modello", prosegue.
"Insomma i vermi di Castro sono tollerabili anzi giustificabili, i bruchi che distruggono la Svizzera dell’UDC svendendo il nostro Paese invece no, sono uno scempio democratico.
Indignazione a geometria variabile!", termina.
E Cavalli non resta zitto: “Ci conosciamo da quando lavorava all’EOC e certe sbavature potrebbe risparmiarsele o siete così alla canna del gas? Mi ha forse mai sentito difendere il fatto che Fidel Castro definiva " gusanos" quei cubani che andavano a rafforzare il nemico statunitense che da 60 anni ormai cerca di affamare Cuba?”
“Io ho semplicemente scritto che il vostro linguaggio di definire vermi gli avversari politici in una competizione democratica in un paese pacifico ( senza ombra di guerra fredda o calda) mi ricorda il linguaggio usato dai nazisti , durante la loro ascesa al potere, nei confronti di avversari politici, ebrei e " popoli inferiori”, attacca ancora.