BERNA – Il miliardo di coesione non per l’UE ma per l’AVS? Semplicisticamente, le due proposte dell’UDC bocciate ieri dal Consiglio Nazionale si potrebbero riassumere così.
I democentristi desideravano che venisse preso “un miliardo dei tre che vengono versati all’estero sotto forma di aiuti allo sviluppo (aiuti umanitari esclusi) e versarli all’AVS”, ci spiega Marco Chiesa. La seconda richiesta era più legata al miliardo di coesione stesso: “Versare il miliardo di coesione nelle casse dell’AVS”, soprattutto se non fossero migliorate le condizioni dei rapporti con l’UE (vedi accordo quadro e equivalenza borsistica).
“Bisogna risanare per garantire le pensioni e nel progetto del Consiglio Federale vi è anche l’aumento dell’IVA. Significa che pagheremo tutto ancora noi. L’UDC ha chiesto con questi due atti parlamentari che questi soldi venissero versati nell’interesse dei nostri cittadini”, ha concluso il ticinese.
Che di fronte al voto negativo (come auspicava il Consiglio Federale, che ha ripetuto di vedere nel miliardo di coesione un investimento e di ritenere che con l’Unione Europea si siano fatti passi avanti), si è sfogato sui social: “abbiamo votato due proposte UDC per contribuire a finanziare e garantire la nostra AVS. Entrambe sono state bocciate all’unanimità da PS, PLR, PPD e VERDI. Per loro gli svizzeri devono essere ancor più spremuti con l’aumento dell’IVA. Risparmiare dei soldi spesi all’estero o imposti da Bruxelles come un pizzo, per assicurare la nostra vecchiaia, non entra in linea di conto! Quando cominceremo a fare gli interessi degli svizzeri?”