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24.09.2019 - 10:000

L'UDC: "1 miliardo all'AVS invece che all’estero"

I democentristi lanciano un'iniziativa popolare per risanare la previdenza attingendo al fondo per l'aiuto allo sviluppo

BERNA - L’UDC mette sul tavolo la sua proposta per risanare l’AVS. I democentristi hanno infatti depositato ieri presso la Cancelleria Federale, un’iniziativa popolare dal titolo eloquente: “1 miliardo all'AVS invece che all’estero”. In sostanza si chiede di destinare una parte di quanto la Svizzera investe per l’aiuto allo sviluppo, ad eccezione dell’aiuto umanitario, per tamponare la voragine che affligge la previdenza.

La destra sceglie dunque la strada della raccolta delle firme e del popolo, per affrontare uno dei temi più delicati e che più stanno infiammando questa contesa elettorale. Una via che in Ticino era stata più volte annunciata da Marco Chiesa, vicepresidente del partito svizzero e membro del gruppo di lavoro che ha elaborato questa proposta.

Ogni anno - osserva l’UDC nelle motivazioni a sostegno dell’iniziativa - 3,5 miliardi di franchi svizzeri saranno spesi in aiuti all’estero (non calcolando il miliardo di franchi per la coesione). Una spesa i cui possibili benefici e un effetto positivo non possono essere dimostrati o lo sono difficilmente o non lo sono affatto. Invece di ristrutturare l'assicurazione vecchiaia e superstiti (AVS) con nuove imposte, in particolare con al’aumento dell'IVA e dei prelievi, 1/3 dell'aiuto allo sviluppo deve essere trasferito all'assicurazione vecchiaia e superstiti (AVS). Questo spostamento in favore dei pensionati svizzeri comporterà il ritorno ad un versamento corrispondente alla somma al 2007, ossia ad un valore di 2,021 miliardi di franchi”.

L’UDC fa notare infine che 1 miliardo all’anno equivale allo 0,3% dell’IVA o, all’incirca,  all’aumento dell’età pensionabile delle donne a 65 anni.

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