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30.10.2019 - 13:570

Dagli Stati ammettono che la situazione del mercato del lavoro in Ticino è particolare

La Commissione degli Affari Giuridici ha detto sì a un'iniziativa ticinese che chiede di rendere abusivi i licenziamenti avvenuti per assumere qualcuno che a pari qualifica guadagni meno e decisi perchè viene detto no a una riduzione di salario

BERNA – La Commissione degli Affari Giuridici del Consiglio degli Stati dice sì ad alcune misure a protezione dei salariati ticinesi, ammettendo che la situazione nel nostro Cantone è particolare perché il Ticino è sottoposto a una pressione a livello salariale maggiore, con la concorrenza da Oltre Confine.

L’iniziativa inoltrata dai deputati Matteo Pronzini (MPS), Giorgio Fonio (PPD), Carlo Lepori (PS) e l'ex deputata Michela Delcò Petralli (Verdi) si inserisce nel solco di Prima i Nostri, votata col 58% del popolo ticinese. In pratica, la Commissione hanno accettato con 8 sì, 3 no e 2 astensioni ha deciso le condizioni per cui un licenziamento può essere definito abusivo poiché legato al dumping salariale.

Lo è quando viene data una disdetta per assumere un lavoratore che a pari qualifiche guadagna meno oppure quando un dipendente viene licenziato perché ha deciso di opporsi a una diminuzione di salario a causa di un forte afflusso di manodopera sul mercato del lavoro.

Un modo per riconoscere le difficoltà del Ticino, che non può che far piacere a chi è da sempre convinto che a Berna fatichino a capire la realtà vissuta dal nostro Cantone, soprattutto in merito ai frontalieri.

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