BERNA – Non si è ancora votato, ma a quanto pare il Parlamento è deciso ad andare verso un sì al miliardo di coesione, o quanto meno un sì condizionato: verrà versato quando l’UE ritirerà le misure discriminatorie nei confronti del nostro Paese.
In particolare si pensa all’equivalenza borsistica, che sebbene secondo il Consiglio Federale, che aveva preparato delle contromisure, non ha danneggiato troppo il mercato elvetico, ma che è stata comunque una ritorsione nei confronti della Svizzera per i tentennamenti sull’accordo quadro.
Per la maggioranza, UDC escluso, votare sì al miliardo di coesione vuol dire dare un segnale di distensione a Bruxelles, segnalando che la Svizzera intende mantenere e approfondire le proprie relazioni con l'Europa.
Se la sinistra aveva chiesto di legare il miliardo ai programmi dell'Unione in materia di educazione, formazione, ricerca e cultura (respinto), la destra denuncia le pressioni dell’UE.