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29.11.2018 - 09:000

Una tangente che non ammorbidisce l'UE. "Ancora discriminati. Via il miliardo di coesione"

Dopo Chiesa, anche Quadri indirizza un atto parlamentare a Berna in merito all'equivalenza borsistica che potrebbe venir negata. "C'è l'intenzione di ritirare il messaggio che concede 1,3 miliardi?"

BERNA – Blocco dei ristorni per fare pressione sul Governo italiano, ritiro del miliardo di coesione dato che l’UE non si è ammorbidita. In questi ultimi giorni, di fronte alle cattive notizie per la Svizzera nel quadro dei rapporti internazionali, Lorenzo Quadri ha proposto alcune misure, ovvero togliere se non si ha (una formula rovesciata del dare per avere, si potrebbe dire).

Questa volta a finire sotto la lente è il presunto all’equivalenza borsistica ancora per un anno. “A quanto pare, il vicepresidente della Commissione europea Valdis Dombrovskis ha inviato una lettera ad un eurodeputato tedesco in cui comunica che, a causa di progressi insufficienti (?) nelle trattative tra Svizzera ed UE, l’equivalenza borsistica svizzera non verrà riconosciuta oltre dicembre 2018. Ancora una volta, dunque, la Confederazione viene discriminata da Bruxelles”, constata amaramente in un’interpellanza al Consiglio Federale. 

E chiede: 

"- Corrisponde al vero che l’UE non riconoscerà alla Svizzera l’equivalenza borsistica dopo il dicembre 2018?

- Come valuta il CF la decisione UE di discriminare la Svizzera sull’equivalenza borsistica, malgrado il Consiglio federale abbia deciso di versare all’UE un contributo di coesione da 1.3 miliardi, e questo senza avere alcun obbligo in tal senso né trarne alcun vantaggio concreto, ma con il solo scopo di “ammorbidire” Bruxelles?

- È intenzione del CF ritirare immediatamente il Messaggio per il versamento del contributo di coesione, essendo appurato che esso non addolcisce in nulla le posizioni di Bruxelles nei nostri confronti, e quindi l’enorme “tangente”non sortisce alcun effetto?”

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