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23.04.2020 - 17:210

Pronzini: "In privato ci dimostrano ammirazione, ma poi solo Stephani e Riget hanno detto sì a convocare comunque la seduta"

L'MPS all'attacco: "Sarebbe bastata l'adesione del gruppo rosso-verde, con 24 deputati, gli altri 6 necessari li avremmo trovati. Invece l'insofferenza ai vertici si vede solo quando c'è il voto segreto"

BELLINZONA – Quella seduta, proprio, non s’ha da fare. E Pronzini attacca i colleghi deputati di esprimere spesso indignazione verso i capi di partito e i Consiglieri di Stato quando possono restare anonimi. Così è stato, a suo dire, con la proposta dell’MPS di convocare comunque la seduta di Gran Consiglio annullata per Covid del 4 maggio.

Servivano 30 si. “Molti deputati, da destra a sinistra, in privato esprimano ammirazione, per la nostra coerenza e determinazione, e insofferenza per la disciplina di partito che devono seguire. Per il momento tale insofferenza si esprime nelle rare occasioni in cui il Parlamento può esprimersi a voto segreto”, attacca dal Corriere del Ticino. Ma in concreto, la questione è diversa. “Il gruppo MPS-POP-Indipendenti ha fatto uso della possibilità legale di richiedere, da parte di 30 parlamentari, la convocazione di una seduta. Una richiesta alla quale hanno risposto positivamente (oltre ai deputati e alle deputate dell’MPS) unicamente due altri parlamentari: Andrea Stephani e Laura Riget. Le faccio una confidenza, caro direttore (si sta rivolgendo a Pontiggia, ndr): sapevamo già che sarebbe finita in questo modo. I segnali vi erano tutti: dalle dichiarazioni unanimi dei vari partiti a sostegno del Consiglio di Stato al risultato della votazione del Gran Consiglio dello scorso 9 marzo sulla nostra richiesta di discussione generale sulla situazione COVID-19. Già allora solo altri 7 parlamentari ci avevano seguito. L’altra sera, ormai fuori tempo massimo, abbiamo ricevuto una sorta di sostegno da Fabrizio Sirica, a nome del gruppo PS; tuttavia afferma che non vi è nulla da fare”.

E ritiene che il fronte rosso-verde non sia proprio cosî unito. “Constato che il punto di partenza di questo schieramento (o preteso tale per chi così lo dipinge) è di 24 deputati/e che, se animati/e da una certa determinazione, non dovrebbero avere difficoltà a raggiungere quota 30. E chi sostiene che è solo una questione di settimane (seduta a fine maggio) dimostra di non aver capito nulla: in discussione non vi è un calendario, ma una questione politica di fondo.”.

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