BELLINZONA - "Persi miliardi per qualche centinaio di morti in meno", è la frase shock pronunciata dall'imprenditore egiziano Samih Sawiris. Un'affermazione forte che ieri ha scosso il Ticino.
Fiorenzo Dadò è furioso e pretende le scuse dell'imprenditore ai "nostri nonni e ai nostri genitori", definendo la sua frase come "dissennata e irrispettosa opinione che abbiamo dovuto sentire in questi giorni".
"L'ospite di origine egiziana si è espresso contro la strategia del Consiglio federale, sollecitata da molti cittadini e dal nostro Governo, con delle dichiarazioni che se non fossero state riportate dai giornali crederemmo una bufala di cattivo gusto o pronunciate dopo una notte di bagordi. "Vanno persi miliardi di franchi per avere qualche centinaio di morti in meno, è riuscito a dire in un’intervista pubblicata dalla "SonntagsZeitung". Secondo il miliardario lo sforzo per salvare le persone sotto i 60 anni è stato sproporzionato rispetto ai danni economici che abbiamo avuto", riporta Dadò, che continua: "Non sappiamo come si fa in Egitto, ma qui in Svizzera per noi la vita è al primo posto e la rispettiamo".
"Samih Sawiris ha pure rincarato la dose di spregio, affermando che in Svizzera ci sono stati meno di 200 morti sotto i 60 anni e che sarebbe più probabile vincere al lotto che morire del Covid. Un'esternazione indegna, un insulto inaccettabile nei confronti di coloro che hanno subito un grave lutto e neanche potuto salutare i propri cari sul letto di morte", prosegue il popolare democratico.
"Ma non solo, quanto ha detto Sawiris è né più né meno che un gesto di spregio, uno sfregio per la vita dei nostri genitori e dei nostri nonni, che sono magari anziani ma non hanno nessuna voglia o intenzione di morire anzitempo. Persone che con il loro duro lavoro, ben prima di Sawiris, hanno fatto grande e prosperoso il nostro Paese. La Svizzera vera, quella della decenza e della solidarietà, non può più accettare che ci siano delle persone che solitamente godono di ogni privilegio e onore ma che poi si permettono di fare strame dei valori cardini del nostro convivere civile come se nulla fosse", attacca.
Per terminare: "Disporre di ingenti ricchezze, a cui magari è stata votata la propria vita, non equivale ad avere la patente dell'insulto e dello sfregio. Da lei signor Sawiris ci aspettiamo maggior rispetto e delle scuse".