POLITICA
In Ticino in quarantena, dopo essere state in paesi a rischio, 166 persone. Ma Gobbi chiede misure
Per il Ministro, alle dogane si deve chiedere a chi rientra da che paese sta tornando, in modo da poterlo tracciare: a occuparsene deve essere però l'autorità federale

BERNA – Sono parecchie le persone di rientro da un paese a rischio che eludono la quarantena, non annunciandosi ai servizi responsabili. In Ticino, 166 persone hanno spiegato di essere tornate dai paesi sulla lista nera e sono ora in quarantena.

Vengono soprattutto da Serbia e Macedonia. 

Per Norman Gobbi comunque sono ancora troppo poche le misure. Molti non si annuncerebbero per non rischiare sul posto di lavoro.

Il Consigliere di Stato, interpellato dalla RSI, auspica più controlli ai confini, ma a livello federale, dato che è Berna a occuparsi delle dogane. "Bisogna chiedere a chi rientra di dire da quale paese sta rientrando, in modo da poterlo tracciare. Questo oggi non viene fatto. Ed è uno dei punti che abbiamo sollevato all'autorità federale". 

Perché senza quello, il Ticino non può fare nulla per far rispettare la legge che impone la quarantena.

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