BELLINZONA - Il gruppo UDC in Gran Consiglio "è seriamente preoccupato per ciò che è accaduto, sta accadendo e accadrà a Lugano nell’ambito della vicenda ormai a tutti nota dell’ex macello", si legge in una nota inviata a nome del gruppo da Sergio Morisoli.
"Ribadiamo la nostra ferma denuncia ad ogni atto incivile, vandalico e fuori legge da parte dei manifestanti contro il patrimonio immobiliare pubblico e privato e contro le norme sanitarie;
come pure agli atti di occupazione senza permessi di strade e piazze contro la quiete e la vita normale di chi vive e lavora a Lugano, senza dimenticare i turisti", ribadiscono.
Tornano su quanto successo in Gran Consiglio, dove il loro esponente Galeazzi era firmatario col socialista Ghisletta di un rapporto unico sulla mozione Schnellmann. "Con lungimiranza lo scorso lunedì 31 maggio, il gruppo UDC chiedeva con una mozione d’ordine in Gran Consiglio di rimandare in Commissione salute e socialità il delicato rapporto che intendeva trovare una posizione mediatrice tra le parti. Avevamo ritenuto che i fatti degli ultimi giorni (e di quel week end in particolare) mandavano in fumo i contenuti e i buoni propositi di tale rapporto. Alla luce della grave situazione che si stava creando e che evolveva di ora in ora, si doveva affrontare il problema a livello Cantonale ormai in un altro modo. Più concreto, celere, diretto e senza ambiguità. La stragrande maggioranza dei Deputati ha seguito e votato la nostra proposta di rinvio in Commissione del dossier. Il Governo per bocca del suo Presidente ha poi chiesto di essere sentito attivamente dalla Commissione. Ora il dossier è in Commissione e come Gruppo chiediamo che esso sia affrontato con urgenza e determinazione".
Ma come? "Ci aspettiamo che una nuova proposta commissionale, basata sulla creazione di una Task force ad hoc, possa andare in Gran Consiglio per la prossima sessione del 21 giugno 2021. L’emergenza richiede che la Commissione e il Consiglio di Stato lavorino alacremente in tempi strettissimi, anche con sedute straordinarie, per mantenere questo termine temporale.
A tale proposito chiediamo che la nuova proposta commissionale contenga in modo esplicito e dettagliato nel Dispositivo (Decreto legislativo) da votare in Gran Consiglio, quanto segue:
l’obiettivo da raggiungere, scelta, ruolo e responsabilità della task force, il metodo di lavoro, perimetro della negoziazione (cosa, come e chi entrerà in questo lavoro negoziale), le scadenze intermedie e il termine ultimo per la soluzione definitiva, il preventivo di costi della negoziazione, i margini di manovra finanziaria dei negoziatori, la suddivisione delle competenze decisionali tra Governo e Parlamento, il modo e chi comunicherà verso i gruppi parlamentari e l’esterno, un eventuale “piano B” nel caso che quanto sopra non dovesse avere successo".
Si aspettano anche che "il Consiglio di Stato metta in campo unitamente alle autorità Comunali, nel rispetto delle sue competenze, tutte le misure necessarie: per preservare i beni
immobiliari pubblici e privati di Lugano, e per proteggere i cittadini e i commerci".