POLITICA
I liberali della Commissione sanità e sicurezza sociale: "No all'obbligo ma vaccinatevi"
"Ognuno deve fare la sua parte. Nel corso dei decenni, le vaccinazioni hanno guarito i popoli dalle pandemie e dalle malattie", scrivono Polli, Quadranti, Galusero, Gianella e Cedraschi

BELLINZONA - Non bisogna obbligare le persone a vaccinarsi, ma farlo è un dovere di ogni cittadino. Arriva la presa di posizione pubblica dei membri PLR della Commissione sanità e sicurezza sociale Maristella Polli, Matteo Quaranti, Giorgio Galusero, Alex Gianella e Alessandro Cedraschi.

"Sempre meglio persuadere che obbligare, educare che punire. Come rappresentanti della
Commissione della sanità e della sicurezza sociale lo chiariamo subito: siamo contrari all’obbligo vaccinale. È una questione di responsabilità individuale che si ripercuote a livello sociale e a livello di sanità pubblica", precisano.

"Ma ognuno di noi deve fare la sua parte: bisogna tener alta la guardia ed evitare altre ondate (e chiusure) come sta avvenendo in altri Paesi. Perché tutti coloro che si vaccinano devono poter anche riappropriarsi di una certa normalità. Invitiamo dunque la popolazione ticinese ad approcciarsi alla vaccinazione, in particolare chi è vicino alle persone a rischio o si trova in una di queste fasce. Abbiamo bisogno di uno scatto di responsabilità e di continuare con vigore a credere nella vaccinazione, il solo modo per ritrovare finalmente le nostre libertà", proseguono.

Continuando: "La nostra Costituzione ci rammenta i diritti inviolabili dell’uomo ma anche i doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale. Tutte le pandemie sono state affrontate con vaccini e campagne a tappeto. Essere liberali vuol dire affrontare la realtà con spirito critico, riconoscendo però ciò che la Storia e scienza ci dimostrano: nel corso dei decenni, le vaccinazioni hanno guarito i popoli dalle pandemie e dalle malattie".

"In questo senso stigmatizziamo alcune prese di posizione recenti della classe dirigente cantonale che si conferma incapace di dare il minimo buon esempio. In questi casi non si sta nel “centro”, fingendo di essere tolleranti. Perché il tam-tam dei social diventa cultura e verità. La politica non può lanciare messaggi ambigui sull'utilità delle vaccinazioni.  Occorre fare una scelta. Se non per noi, facciamola per i morti, i licenziamenti, i fallimenti e l’abbandono scolastico. Perché in fin dei conti, abbiamo capito, tutti, una cosa: non c’è libertà senza responsabilità", terminano. 

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