POLITICA
Settimana di 32 ore, uno scontro tra visioni. Morisoli: "Non vogliono lavorare, vogliono più paga, vogliono..."
La mozione lanciata da Sirica, Noi, Gardenghi e Riget assieme a Ferrara e Quadranti lancia anche in Ticino la discussione su tempi lavorativi e concezioni di produttività. Sirica: "Il modus operandi attuale nuoce alle persone"

BELLINZONA - Sarà uno scontro, ancora una volta, tra destra e sinistra, con alcuni liberali che si schierano a favore delle posizioni socialiste. Un confronto tra visioni diverse del mondo del lavoro. Il PS vuole la settimana lavorativa di quattro giorni, ovviamente allo stesso stipendio: lo dice una mozione inoltrata da Fabrizio Sirica, co-presidente socialista, e Marco Noi (Verdi), con Laura Riget (PS), Cristina Gardenghi (Verdi), Natalia Ferrara (PLR) e Matteo Quadranti (PLR). A opporsi, per esempio, l'UDC Sergio Morisoli.

La richiesta è quella di lavorare solo 32 ore la settimana, che diverrebbero un tempo pieno pieno, anzichè le 40 attuali. I mozionanti vorrebbero un test nell'Amministrazione cantonale, per capire che effetti avrebbe.

Si testerebbero produttività e salute.

Ma come evidente, la contesa è sul concetto di vita e di lavoro. "La modalità di lavoro oggi adottata in Svizzera, che è uno dei Paesi con più ore medie di lavoro, nuoce sia alle persone, creando costi che poi paghiamo tutti attraverso le assicurazioni sociali, che alla produttività, perché ci sono troppi tempi morti", ha detto Sirica a tio.

Di tutt'altro avviso Morisoli. "Non vogliono lavorare, vogliono più paga, vogliono più sussidi e posti statali, vogliono alzare le imposte per spendere di più, più debiti sulle spalle dei fessi che sgobbano. Ecco il programma del loro progresso", attacca sui social.

E a proposito dei tanti consensi che la proposta parrebbe avere: "Perché il sondaggio dava più dell’80% di favorevoli: la domanda era: sei d’accordo di lavorare 4 giorni con lo stesso salario? Potevano chiedere se sei d’accordo di ricevere la paga stando a casa? Forse ottenevano il 100%". Anche se sotto il suo post, non tutti si schierano a favore.

Insomma, due concezioni diverse di lavoro, di tempo libero, di produttività. Su cui riflettere anche in occasione del primo maggio, soprattutto che dopo il Covid in molti hanno deciso di lasciare i propri lavori fissi per abbracciare nuove tipologie di lavoro, più smart e definito maggiormente sostenibile. 

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