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07.10.2022 - 16:150

Una cinquantina di classificatori e otto scatole. Il materiale del Guastafeste diventa un "Fondo"

Il movimento politico ha cessato l'attività l'anno scorso, ora tutto il materiale raccolto, tra atti parlamentari e documenti vari serviti per prepararli, troveranno posto, secondo una convenzione, nell'Archivio di Stato

BELLINZONA - Il Guastafeste, movimento fondato da Giorgio Ghiringhelli e famoso per alcune battaglie, tra cui si ricorderà sicuramente quella sul burqa, si è ritirato dalla scena politica un anno fa. Ma che cosa ne è della documentazione raccolta durante l'attività a livello cantonale e comunale per 25 anni? Sarò ora a disposizione di chiunque desideri consultarla: infatti l’Archivio di Stato ha deciso di prendere in consegna l’archivio del Guastafeste “in considerazione della sua rilevanza storica e della necessità di provvedere ad una conservazione ottimale del fondo”, si legge in una nota.

"Un riconoscimento accolto dal fondatore del Guastafeste come una sorta di premio alla carriera e che attesta l’interesse suscitato da certe sue battaglie che sono entrate nella storia politica del cantone, come ad esempio quella per vietare il burqa in Ticino, che aveva fatto il giro del mondo e che aveva poi fatto scuola a livello nazionale; o quelle per agevolare l’esercizio dei diritti popolari a livello cantonale e comunale; o quella per liberalizzare verso il basso le tariffe dei notai; o quella per aggregare i Comuni del Locarnese e del Bellinzonese; o quella per attribuire ai Consigli comunali, anziché ai Municipi, la competenza di decidere i moltiplicatori di imposta, correggendo così una pratica incostituzionale che durava da circa 150 anni; o quella che ha portato il Tribunale federale a ordinare il clamoroso rifacimento della votazione popolare sulla legittima difesa a causa dell’informazione “poco oggettiva e tendenziosa” fatta dal Governo nell’opuscolo informativo", scrive Ghringhelli, fiero di quanto ottenuto.

Quello denominato "Fondo Guastafeste" sarà dunque consultabile, una volta depositato presso l’Archivio di Stato, dal pubblico secondo le modalità e i limiti previsti dal Regolamento per l’utenza dell’Archivio di Stato del Canton Ticino”.   In base a quanto convenuto, i documenti del fondo potranno essere consultati rispettando un termine di protezione di 30 anni, o di 50
anni nel caso fossero presenti dati personali (termini che decorrono a partire dalla data del documento che si vuole consultare). Comprenderà 54 classificatori che riportano in ordine cronologico tutta l’attività e la corrispondenza del movimento, e da un’ottantina di scatole con i documenti suddivisi per temi, per un peso totale di circa quattro quintali di carta.  Nell’archivio  è contenuta in particolare la documentazione concernente i 52 ricorsi presentati (di cui 12 al Tribunale federale), le 22 petizioni rivolte al Gran Consiglio, le 12 petizioni indirizzate al Consiglio federale, all’Assemblea federale e al Consiglio di Stato,  le 6 iniziative popolari lanciate a livello cantonale, le 3 iniziative popolari comunali, i 2 referendum comunali, le  circa 320 fra interpellanze e mozioni presentate in Consiglio comunale a Losone, la quarantina di segnalazioni e istanze di intervento presentate alla Sezione degli enti locali . A completare il “fondo” vi saranno pure i documenti relativi all’organizzazione del premio nazionale “Swiss Stop Islamization Award” che si svolge ogni anno dal 2018, nonché i 14 numeri del giornaletto denominato “Il Guastafeste” stampato dal 1997 al 2004 (e conservati anche dalla Biblioteca nazionale) ; vi sarà pure tutta la documentazione concernente la partecipazione del Guastafeste alle elezioni nazionali del 1999, a quelle cantonali del 1999-2003-2007 e a quelle comunali del 1996-2000-2004-2008, e così via.

Peraltro, anche per il sito Internet del Guastafeste era arrivato un riconoscimento importante: è stato infatti selezionato dalla Biblioteca nazionale fra la documentazione rilevante per la Svizzera disponibile su Internet e fa ora parte dell'Archivio Web Svizzera.

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