BELLINZONA - Il PC si "allea" con l'UDC per la neutralità svizzera. Una posizione senza dubbio particolare che i comunisti vorrebbero diventasse quella di tutta la sinistra.
Insieme al Partito del Lavoro di Basilea, Massimiliano Ay lancia un invito per sostenere l'iniziativa che vuole la neutralità, "la quale chiede la rinuncia ad aderire a qualsivoglia alleanza militare e la rinuncia ad imporre sanzioni nell’interesse della mediazione".
E pazienza se l'idea è di destra: "anche se la proposta arriva da settori vicini all’UDC, l’obiettivo è condivisibile, è vantaggioso per i lavoratori e va quindi sostenuto anche da sinistra", è l'opinione di PC e Partito del Lavoro di Basilea.
La neutralità viene vista come "il pilastro su cui costruire una Svizzera non allineata, sovrana e inserita nel nascente mondo multipolare: si tratta, questa, dell’unica prospettiva che può ambire a rendere la Confederazione un attore di pace e di mediazione in un’Europa che rischia invece seriamente di finire vittima del conflitto che contrappone oggi la NATO ai paesi emergenti dell’Eurasia".
"Pur essendo consapevoli che troppo spesso nel passato il governo svizzero abbia attuato una politica non coerentemente neutrale, dimostrandosi di fatto subalterno ai diktat atlantisti, riteniamo che difendere la neutralità sia la lotta più progressiva oggi possibile e che permette di unire larghe fette della popolazione. La neutralità è per noi comunisti, infatti, un valore fondamentale per consentire alla Svizzera di agire efficacemente per la pace e di difendersi da ogni ingerenza esterna e per questo riteniamo necessario ancorarlo alla Costituzione federale", prosegue la nota.
Non una posizione nuova, comunque, anzi si colloca "nella tradizione socialista del movimento operaio svizzero, che ha sempre difeso nella sua storia la sovranità nazionale e le neutralità".
Addirittura, per i due partiti avvicinarsi alla NATO e "l’appiattimento della nostra politica estera su quella di Unione Europea e Stati Uniti" rappresentano "un grave pericolo per la nostra sicurezza e per la pace mondiale".
"Ci opponiamo infatti alle sanzioni alla Russia che impoveriscono i lavoratori e danneggiano la nostra economia nazionale e che, nel contempo, impediscono al governo di avere un ruolo credibile di mediatore a favore di una pace negoziata in Ucraina", è la chiusura.