LUGANO - Perchè rema contro i suoi compagni di Municipio? È la domanda che si pone la Lega di Lugano in relazione alle parole di ieri della Municipale socialista Cristina Zanini Barzaghi, che hanno destato grande scalpore.
Zanini Barzaghi si era espressa a favore di un ritorno dell'autogestione negli spazi dell'ex Macello. "Una parte dell’ex Macello si potrebbe già ora riaprire. Si può provare a riaprire un dialogo con una nuova modalità e concedere per qualche anno questi spazi per offrire qualcosa di interessante che resta nel tempo. Sarebbe un nuovo inizio che aiuterebbe poi a realizzare il progetto più ampio di riqualifica di tutto il sedime”, aveva detto (leggi qui).
Sono dichiarazioni che non potevano che far rumore e scatenare prese di posizione. La collega di Esecutivo Karin Valenzano Rossi sostiene che l'ultima parola spetterebbe ai cittadini: "Bisogna andare a votare! Sull’autogestione a Lugano, tema così delicato e divisivo, rimango infatti personalmente convinta, e lo avevo proposto più volte anche in Municipio, che sia opportuno e adeguato chiedere l’opinione dei nostri cittadini e quindi di indire una votazione consultiva; strumento che abbiamo ma che viene usato molto molto raramente", si legge infatti in una sua opinione (leggi qui), mentre Tiziano Galeazzi e l'UDC si sono detti come prevedibile contrari (leggi qui e leggi qui).
Già anche Valenzano Rossi aveva parlato di tema da campagna elettorale, un'osservazione che arriva anche dalla Lega. “La LegaLugano prende atto dell’intervista della Municipale Cristina Zanini Barzaghi sulle pagine della Regione di ieri 18.1.2023 e ribadisce ancora una volta il proprio disappunto a queste esternazioni che non fanno altro che gettare benzina sul fuoco. Non sappiamo se la soluzione che la municipale propone sia frutto di una “sparata” elettorale in vista della sua candidatura in Gran Consiglio", recita un comunicato.
"Ad oggi nessuno si è fatto vivo per un dialogo, malgrado l’invito del Municipio, il che conferma che a Lugano si vuole l'anarchia. In secondo luogo è proprio la municipale Zanini Barzaghi che doveva occuparsi di identificare una possibile location", prosegue. "La zona dell'ex macello non è adatta per le sue caratteristiche residenziali e gli oltre 300 reclami all'anno lo confermano. Probabilmente la municipale farebbe meglio a far bene il suo compito, ed essere più rispettosa verso quei cittadini che per anni hanno subito la vicinanza degli autogestiti e non trovare spunti per la sua campagna elettorale cercando visibilità". Insomma, parole dure.
"Bisogna remare tutti dalla stessa parte, vi sono delle decisioni che possono seguire le ideologie dei partiti, altre assolutamente no. Ricordiamo che tra gli scopi della politica ci sono anche quelli di garantire benessere al cittadino, alla sua sicurezza, la qualità di vita della città in cui esso vive. Allora ci domandiamo perchè la municipale rema contro i suoi colleghi di municipio?", si chiede la Lega.
"Lugano non deve rimanere in scacco di un gruppo di una dozzina di figli di papà nullafacenti che diventano un problema di ordine pubblico (danneggiamenti, violenza verso giornalisti e forze dell’ordine, occupazioni abusive e vari altri reati) a causa della sinistra che li incoraggia e li sostiene", termina la nota.