BELLINZONA - Un boom di candidati: significa che in Ticino c'è voglia di politica? Negli scorsi giorni sono state depositate le liste per le elezioni cantonali di aprile e si sfiorano le 1000 persone che hanno deciso di mettersi in gioco.
Si tratta di un record, ma a stupire è che parecchie liste considerati "minori" sono riuscite a riempire tutte le caselle disponibili. Non era affatto scontato, perchè si faceva i conti con realtà che sovente faticavano a trovare candidati pronti a scendere in campo. Questa volta, fa notare la RSI, anche due neonate formazioni, Avanti con Ticino Lavoro e HelvEtica, hanno isnerito in lista 90 candidati. Da notare come il numero totale di liste è sceso, da 16 a 14, con un aumento però dei nominativi in corsa, 190 in più rispetto a quattro anni fa.
Cosa significa questo trend? "Il dato dimostra che c'è una forte disponibilità ad impegnarsi o perlomeno a mettersi a disposizione di liste che non necessariamente offrono oggettivamente l'accesso al Parlamento", ha spiegato Oscar Mazzoleni, direttore dell'Osservatorio della vita politica regionale dell'Università di Losanna.
A suo avviso è anche un messaggio per i partiti storici, i quali non possono restare passivi. Il rischio è chiaramente una frammentazione in Gran Consiglio, con candidati che "porteranno presumibilmente voti alla lista e attireranno voti dalle schede senza intestazione".