BELLINZONA - I candidati in corsa per le elezioni cantonali sono ben 916: si tratta di un record, il 25% in più rispetto a quattro anni fa, con il 40% di donne. Per Lorenzo Quadri sono troppi, molti dei quali a suo dire in cerca di visibilità e spesso senza le necessarie competenze per poi votare sui temi in discussione in Parlamento. La proposta? Pensare a una quota sbarramento per l'entrata in Gran Consiglio.
"Prima o poi qualcuno lancerà una iniziativa popolare...", scrive sul Mattino, in prima pagina.
A suo dire, in molti si candidano a causa della "nefasta iper-mediatizzazione che impera in questo Cantone", che "alimenta e titilla la mitomania di signori nessuno della politichetta che altrove mai apparirebbero sui media. Costoro, vedendo il proprio nome pubblicato - o addirittura comparendo in TV - s’immaginano di essere dei VIP (ossignùr). Così l’ego si gonfia come una mongolfiera".
In seconda battuta, chiunque ora fonda un partito, anche il Gigi di Viganello. Così "il legislativo cantonale, sempre più ridotto ad un parlatoio, conta come il due di briscola. I deputati con una qualche influenza non sono più di dieci. Gli altri sono lì per ripiena. E spesso e volentieri votano cose di cui non capiscono un tubo, facendo danni. Che un simile organo susciti gli appetiti cadregari di mille persone dimostra che in questa “Repubblica dell’iperbole” si è davvero perso il patàn".
Cosa bisognerebbe fare, quindi? "Introdurre una quota di sbarramento in Gran Consiglio. Così si evita che partitini dalle percentuali irrisorie vi accedano con politicanti megalomani, i quali poi tengono in scacco tutto il Legislativo per mettersi in mostra" e "ridurre il numero dei parlamentari".