BELLINZONA - Sei motivi per spiegare una sconfitta. La dirigenza del PS, per bocca della co-presidente Laura Riget, li ha elencati ieri sera davanti al Comitato cantonale partito, convocato per fare l’analisi post voto.
Come riferisce la cronaca della Regione, tra i sei fattori che hanno portato al risultato negativo dello scorso weekend viene citato la nascita del movimento Avanti: “Dopo il nostro congresso nei media si usava la parola ‘scissione’ a livello di partito, che non c’è stata, le dimissioni sono state meno di cinque. Ma questa scissione sembrerebbe esserci stata a livello di elettorato, un numero importante di persone non hanno votato più il Ps ma Avanti. Abbiamo sottovalutato il loro impatto elettorale, rivendichiamo la scelta di non mettere in lista Amalia Mirante ma a livello elettorale questa scelta di coerenza ha avuto un impatto negativo”.
Nell’analisi di Riget viene anche citata “la percezione di una lista blindata per il governo, coi giochi già fatti e un risultato scontato senza concorrenza. Ciò ha contribuito ad attirare meno interesse e preferenziali esterni".
Ma la co-presiente non ha mancato si sollevare velate osservazioni critiche verso gli alleati ecologisti: “La scelta di due socialisti, due verdi, con due candidature di esperienza e due di rinnovamento, più una della società civile, portava a una lista equilibrata. Dopo il no di Greta Gysin, dipendeva dai Verdi trovare un’altra persona”. Di più: “Una parte importante dell’elettorato ecologista fatica a definirsi di sinistra e quindi a identificarsi col progetto rossoverde”.
La Regione riporta anche le parole espresse dal sindaco di Bellinzona Mario Branda davanti al Comitato: “Abbiamo preparato una bella macchina da corsa con questa alleanza. Poi però abbiamo sgonfiato una gomma, escludendo Amalia Mirante. Con lei il risultato sarebbe stato diverso, avremmo fatto meglio. Il Ps ha le potenzialità per vincere, non solo per salvarsi o perdere dignitosamente come facciamo di solito. Per avere successo dobbiamo rivolgerci a chi non viene ai nostri congressi. E lo dobbiamo fare presentando liste competitive. Perché le nostre idee camminano sulle gambe di chi proponiamo”.
Di diverso avviso l'ormai ex Consigliere di Stato Manuele Bertoli: "Se al congresso avessimo fatto un’altra scelta non avremmo avuto la lista rossoverde", ha detto l'ex direttore del DECS a propisto dell'esclusione di Mirante dalla lista.