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07.07.2023 - 11:310

Caso Cerutti, la Lega di Mendrisio all'attacco: "Un'opera di disastroso splendore"

Alta tensione a Mendrisio dopo "la verità" di Cerutti: "Un maestro nell'innalzare incensi di errori verso il trono della sua verità personale"

*Comunicato Lega dei Ticinesi, sezione di Mendrisio

Nel vasto panorama della politica Mendrisiense, emerge un personaggio che, con la sua eloquenza sconcertante, ha saputo conquistare il cuore di molti, o forse semplicemente lasciare tutti senza parole. Sì, stiamo parlando di quel politico che sembra aver perso la sua lingua madre nel labirinto delle sue stesse incoerenze.

Come un acrobata senza equilibrio, si è destreggiato tra le parole, lasciando dietro di sé una scia di incertezza e confusioni. I suoi discorsi sono spesso paragonati a labirinti senza uscita, dove le parole si intrecciano come rami senza fronde, rendendo impossibile trovare una direzione chiara.

La sua conduzione è stata un trionfo dell'inefficienza, un balletto di errori che ha lasciato anche la maggioranza del consiglio comunale a bocca aperta. Come un direttore d'orchestra che non riesce a tenere il tempo, ha portato il caos nella sala, lasciando gli "spettatori" confusi e desiderosi di fuggire verso l'uscita più vicina.

Ma forse, se lo chiedessimo al cavaliere, direbbe che è solo una questione di prospettiva. Infatti se guardassimo noi tutti con maggior attenzione, ci potremmo accorgere che è solo un "genio incompreso" della comunicazione, un maestro nell'arte della disorientazione. Forse ci troviamo di fronte a un nuovo paradigma della retorica politica, dove l'errore diventa la nuova forma di eloquenza. Come Kant sosteneva, "L'errore è l'incenso che solleviamo verso il trono della verità".

Ebbene, a Mendrisio sembra esserci un maestro nell'innalzare incensi di errori verso il trono della sua verità personale. Lo ha fatto più volte con le sue gaffe e le sue incongruenze. Ricordiamone qualcuna, come ad esempio la scelta, seppur personale ci mancherebbe, di domiciliare la consorte fuori Cantone; l'utilizzo abusivo per scopi privati di autorizzazioni di parcheggio; aumenti tariffe acqua, luce e gas; il mancato acquisto reti da AIL; scendere dal cavallo (PLR) ma poi dire che su quel cavallo ci vuole stare ma non qui (?).

In conclusione, questo politico senza voce ci offre uno spettacolo di disastroso splendore. Le sue parole si perdono nel vuoto, ma ci lasciano un senso di meraviglia e incredulità. Come un rosario di perle rotte, il suo discorso è un tesoro di imperfezioni che non possiamo fare a meno di ammirare. Quindi, alziamo un bicchiere e brindiamo al cavaliere disarcionato, perché anche se non riesce a parlare, ha sicuramente lasciato un'impronta indelebile nella storia della politica di Mendrisio.

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