POLITICA
Casse malati, Baume-Schneider: “Situazione preoccupante, ma...”  
La consigliera federale a Bellinzona: “I premi in Ticino sono legati ai costi della salute, cresciuti in maniera significativa rispetto ad altri Cantoni. Bisogna riflettere sulle cause e che ciascuno si assuma le proprie responsabilità”
Archivio TiPress / Francesca Agosta

BELLINZONA - “Capisco la delusione e la rabbia dei ticinesi, ma bisogna non perdere di vista il fatto che i premi sono legati ai costi della salute, e in Ticino questi sono cresciuti in maniera significativa rispetto ad altri Cantoni. E per legge i premi dell’assicurazione malattie obbligatoria devono coprire questi costi”. Sono le dichiarazioni rilasciate a laRegione dalla consigliera federale Elisabeth Baume-Schneider, che ieri si trovava a Bellinzona per visitare una nuova struttura dell’Otaf e presenziare a un evento per celebrare la decimillesima pubblicazione dell’Ufficio federale di statistica.

Alla domanda di Stefano Guerra se un aumento del 30% in tre anni, rispetto al 21% della media nazionale, non sia scioccante, Baume-Schneider risponde: “Dire che è ‘scioccante’ è un po’ come affermare che non si può fare niente. Ebbene, non è così. La situazione è grave e molto preoccupante. Per questo tutti gli attori del sistema sanitario, a Berna come in Ticino, devono assumersi le proprie responsabilità”. Per la responsabile del DFI, l'aumento spropositato dei premi non è unicamente una "questione demografica", ma c'è anche in causa il numero di medici e l'organizzazione territoriale.

Sul direttore del DDS, Baume-Schneider afferma: “Ho un rapporto eccellente con il consigliere di Stato Raffaele De Rosa. I nostri contatti con le autorità ticinesi sono di qualità, e basati sulla fiducia".

Guerra rileva poi che le compagnie assicurative avevano proposto un aumento del 9%, corretto al rialzo al 10,5% dall’Ufficio federale. Così Baume-Schneider: “Sono gli assicuratori che calcolano i premi. L’Ufsp li verifica e li approva su una solida base scientifica. In questo caso, la legge è chiara e non c’è margine di manovra. Non possiamo giocare con le basi legali, trattare diversamente un Cantone rispetto agli altri. Bisogna anche tenere conto di un fatto: per il Ticino un aumento inferiore dei premi quest’anno avrebbe significato inevitabilmente una stangata ancor più pesante il prossimo anno. Perché purtroppo in Ticino l’effetto di recupero è più importante che in altri Cantoni”.

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