CHIASSO – "Sicurezza nel Mendrisiotto: facciamo qualcosa". Questo il titolo dell'interrogazione presentata stamattina da Matteo Quadranti, Gabriele Ponti e Andrea Rigamonti al Consiglio di Stato. L'atto parlamentare si basa su fatti recenti. "Ieri - scrivono i deputati - è avvenuto un furto di bicicletta in pieno giorno e centro di Chiasso da parte di un richiedente d'asilo ospite del centro a Chiasso. La bici elettrica è stata caricata su un treno diretto a sud con dei complici a bordo. Tutto sotto gli occhi delle telecamere come se nulla fosse". Ma non solo. "Come ogni anno, soprattutto da novembre a Capodanno, c'è chi pensa di darsi un premio rapinando un distributore o un ufficio cambio. Ogni volta ladri e rapinatori riescono a fuggire dai valichi minori, ormai non presidiati, in auto e poi di dileguano".
E ancora: "La sicurezza dei nostri concittadini del Mendrisiotto ci sta molto a cuore. Purtroppo, malgrado gli appelli della popolazione e delle autorità locali, la situazione non è migliorata. Le rapine e i furti anche in pieno giorno sono in aumento. La popolazione è preoccupata anche a riguardo della nefasta decisione di aumentare il numero dei richiedenti d’asilo a Chiasso, senza controlli e con totale libertà di movimento. Ancora una volta segno di totale mancanza di solidarietà da parte di altre regioni e Cantoni nella gestione del tema. I centri per richiedenti d’asilo non dovrebbero essere gestiti nei centri urbani residenziali".
"Malgrado le promesse e studi per il futuro assetto della nostra polizia (cantonale e comunale) – si legge nell'interrogazione – si constata che il Dipartimento delle Istituzioni non abbia colto pienamente quanto sta accadendo nel Mendrisiotto. Gli effettivi a nord del Ceneri (spesso impiegati nella posa dei radar mobili?), con una situazione meno complicata sul fronte sicurezza, avrebbero dovuto essere oggi dislocati nella Regione di frontiera oggi più a rischio, dove la mancanza di un presidio dei valichi minori permette dopo una rapina di fuggire in totale tranquillità verso l’Italia (vedi recente rapina a Novazzano)".
"Un meccanismo di sorveglianza h24 dei valichi minori si reputa un deterrente da non sottovalutare, anche per il semplice fatto di poter allestire un blocco / chiusura temporanea tempestivamente non appena scattato un allarme rapina. Ciò in armonia con le leggi / accordi internazionali sottoscritte dal nostro Paese. Blando è anche stato il tentativo di aumentare gli effettivi da parte della confederazione".
Alla luce di quanto esposto, ecco le domande sottoposte al Governo:
1. I numerosi effettivi della polizia cantonale su tutto il territorio possono essere distribuiti temporaneamente (nei momenti notoriamente più caldi) nella zona più a rischio, il Mendrisiotto? Se no, perché?
2. È stato a sollecitato il Corpo delle guardie di confine per un potenziamento degli effettivi, rispettivamente per un coordinamento delle forze di sicurezza ai confini?
3. Il Consiglio di Stato non reputa che la sorveglianza H24 dei valichi sia un importante deterrente per la criminalità importata? Se no perché?
4. È ipotizzabile la chiusura notturna dei valichi minori, soprattutto nella zona con maggiori rischi di furti e rapine? Se no, perché?