"Le trattative si fanno a porte chiuse e non davanti ai giornalisti. A due anni dalle elezioni, la composizione delle liste per il governicchio è un tema privo di qualsiasi interesse pubblico"
LUGANO - Il Mattino della Domenica prende posizione sulle scintille che hanno infuocato negli ultimi giorni le relazioni tra Lega e UDC. “A due anni dalle prossime elezioni cantonali, già va in scena l’asilo Mariuccia tra i vertici di Lega ed UDC – scrive il domenicale a firma Mattino della Domenica -. Il tutto nasce dalla puntata della scorsa domenica di Piazza del Corriere, cui hanno partecipato il Picca e Zali per la Lega, e Marchesi e Morisoli per l’UDC.
Al proposito, la posizione del Mattino è la seguente:
Il Mattino è di principio favorevole a un’alleanza per rafforzare l’area di “destra”. Detto questo, è chiaro che, su un’eventuale lista unica Lega-UDC, veti “ad personam” non sono accettabili. L’UDC non può pensare di prescrivere alla Lega chi deve o non deve candidare. Sarebbe come se la Lega dicesse all’UDC: ok fare la lista insieme, ma solo se non presentate Marchesi.
La soluzione migliore sarebbe la congiunzione di liste, come avviene per il Consiglio nazionale. Purtroppo questa opzione non è possibile per il CdS, dove si può solo correre o insieme, o separati (vale a dire: gli uni contro gli altri).
Quale che sarà la scelta finale — lista unica o due liste — il Mattino sosterrà quei candidati al Consiglio di Stato che sono favorevoli alle battaglie in cui si è impegnato il settimanale negli ultimi anni: vedi iniziativa della Lega per la deducibilità fiscale integrale dei premi di cassa malati, canone radio-TV a 200 Fr, iniziativa “Stop all’aumento dei dipendenti cantonali”.
I vertici di Lega ed UDC potevano risparmiarsi di partecipare a una trasmissione televisiva (tra l’altro con audience da barzelletta) che manifestamente serviva solo da spunto per montare la panna sul Corrierino PLR nei giorni successivi, aizzando gli uni contro gli altri, onde ottenere un’escalation di botta e risposta cui dedicare editoriali, paginate e titoloni. Intanto l’ex partitone se la ride a bocca larga, in quanto possibile beneficiario di spaccature nell’area di “destra”, ringalluzzendosi davanti alla possibilità di recuperare il secondo seggio in governicchio perso nel 2011. Dovesse accadere… pori nümm (nel senso di ticinesi).
Le trattative si fanno a porte chiuse e non davanti ai giornalisti. A due anni dalle elezioni, la composizione delle liste per il governicchio è un tema privo di qualsiasi interesse pubblico. I ticinesi hanno ben altre preoccupazioni, specie in questo periodo”.