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Cronaca
30.03.2017 - 10:140
Aggiornamento: 21.06.2018 - 14:17

Argo 1, indagato anche l'amministratore unico. Ma le accuse si ridimensionano

La ditta di sicurezza avrebbe agito in modo corretto rispetto al caso dei malati di tubercolosi. In nero sarebbero stati versati solamente gli straordinari

CADENAZZO – Le accuse di usura e esposizione a pericolo della vita altrui paiono destinate a cadere, ma si aggiunge un indagato, l’amministratore unico.

Buone e cattive novità, dunque, per la Argo 1 di Cadenazzo, l’agenzia di sicurezza privata finita nel ciclone, con l’arresto del suo gestore, poi scarcerato, e del dipendente presunto reclutatore ISIS.

Si tratta comunque di due inchieste separate, e la Magistratura ticinese imputava alla ditta, che si occupava della sicurezza in tre centri per richiedenti l’asilo, di aver compiuto usura nei confronti dei dipendenti e di aver messo in pericolo la vita degli altri trasportando su mezzi pubblici degli asilanti affetti da tubercolosi. La seconda accusa apre destinata appunto a cadere, mentre pare che in nero venissero versati gli straordinari, ma non gli stipendi. Anche quell’accusa quindi dovrebbe cadere nel vuoto.

In ogni caso, ora sotto inchiesta, seppur a piede libero, c’è anche l’amministratore unico, e la Procuratrice pubblica Margherita Lanzillo ha deciso di sollecitare sul caso la sezione della polizia specializzata nei reati economico-finanziaria. Gli esperti passeranno la Argo 1 al setaccio, esaminando contabilità, bilanci e flussi di denaro.
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