Cronaca
08.06.2017 - 13:300
Aggiornamento: 21.06.2018 - 14:17
Crotta, un mese dopo. "Ho tanti dispiaceri, mi piange il cuore ma non lascerò i miei dipendenti sul gobbo dello Stato"
L'imprenditore non sa ancora cosa ne sarà della sua azienda, "la perdita dopo Patti Chiari sarà forse di 5 milioni. Filmavano le palette di scarto degli animali, avevo detto loro che quella non era la mia ditta..."
MUZZANO – È passato un mese da quando la trasmissione Patti Chiari ha cominciato a occuparsi dell’azienda Crotta, mostrando una condizione igienica a dir poco sospetta. Da lì, il terremoto. Enzo Crotta si è sempre difeso, ai nostri microfoni prima di tutto, poi attraverso vari media, sottolineando i molti controlli ricevuti durante gli anni che non hanno mai manifestato problemi. Aveva parlato di complotto, l’imprenditore.
Ma poi sono cominciate a uscire notizie riguardo maltrattamenti ai dipendenti, abusi edilizi, imbrogli sulle malattie: un vero cataclisma, durante il quale i principali clienti, Manor, Coop e Migros hanno deciso di rinunciare alle forniture della Crotta. E così sono arrivate una quarantina di lettere di disdetta verso i dipendenti.
Cosa ne sarà della ditta, e dei suoi lavoratori? Enzo Crotta ha parlato a Batti tuoi, su Radio Fiume Ticino, ieri nel tardo pomeriggio. “Ho malinconia e molti dispiaceri”, sospira, quando risponde al telefono.
“Non avrebbero parlato in quel modo neppure di una persona che ne ammazza venti…”, prosegue, amareggiato.
I danni? “Circa tre o quattro milioni di franchi in un anno, non voglio fare calcoli, forse arriviamo anche a cinque. Ma di stipendi, oneri sociali e contributi ero attorno ai due milioni, gli altri erano per le verdure che comperi, per i macchinari. Nell’ambiente dell’agricoltura non si guadagna più niente, siamo alla canna del gas, tutti disperati”. E lui di più, dopo Patti Chiari.
Una decina dei collaboratori sono già stati piazzati in altre aziende, “non saranno tutti sul gobbo dello Stato. Mi sto dando da fare! Il 70% dei miei lavoratori sono persone che meritano di essere aiutate, e farò di tutto per farlo. Questo mese, per esempio, ho dovuto pagare 120mila franchi di stipendi, e l’ho fatto”.
“Mi auguro di arrivare a pagare tutto, devo peraltro incassare un sacco di soldi”. Ma di tornare sul mercato, al momento, non è sicuro.
Crotta ribadisce, “sono 30 anni che lavoro con Migros, 35 con Manor, 10 con Coop e non ho mai avuto un reclamo, mai un’analisi fuori posto, siamo stati reciprocamente corretti. Mi piange il cuore per aver perso la fiducia di certi clienti ma quelli che mi conoscono la fiducia in me non la perdono”.
Rimane fermo sulla tesi del complotto. “Una buona parte lo è stato. La mia azienda non è fatta solo di verdura, ci sono 200 capi di bestiame, cavalli e mucche, dato che io sono un agricoltore. Sono trattati bene, non ne ho mai ammazzato uno... Non è il tema, è vero, ma io faccio circa 10 palette di scarto, Patti Chiari ha filmato quelle... Come Enzo Crotta, quando hanno fatto le prime foto, ho detto che non era la mia azienda. Sono andato in tv senza guardare il servizio, non ho voluto leggere nemmeno un commento sui giornali: penso a un quotidiano che mi ha fatto un titolo orribile, mi ha fatto male al cuore, ho detto che dovrebbe cambiare lavoro...”. È un fiume in piena, come accaduto quando lo abbiamo sentito per TicinoLibero.
È vulcanico, Crotta, lo hanno definito così anche i suoi dipendenti. Vuole difendersi, vuole dire la sua, nonostante le immagini e le testimonianze, in parte, lo condannino. È pronto a sporgere denuncia contro ignoti, prima dei saluti conferma che sta agendo in merito.