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Cronaca
13.07.2017 - 12:000
Aggiornamento: 21.06.2018 - 14:17

Il ritorno del ciclone Crotta. "Mai stato meglio. Il dipendente che mi ha denunciato ed è stato arrestato per droga, l'Orto, e il casellario giudiziario che secondo me..."

Ad alcuni mesi dallo scandalo sollevato da Patti Chiari, abbiamo fatto il punto. "Non è in vendita, comprarla costa troppo. Ma l'ho divisa così. Le denunce? Se fatte da lazzaroni, io non ho paura. Peccato per chi ha preferito la disoccupazione"

MUZZANO – Il caso della sua azienda aveva diviso il Ticino e tenuto banco per settimane, dopo che Patti Chiari aveva evidenziato qualche problema di tipo igienico. Su Enzo Crotta, poi, si era detto di tutto. L’eco, adesso, si è spenta: l’Orto, in una nota, ha fatto sapere di non voler procedere all’acquisizione della ditta. “Ma la mia azienda non è in vendita”, ripete Crotta. Lo abbiamo contattato per vedere che cosa è successo in questo periodo, e lui, vulcanico come sempre, non ha risparmiato frecciate e le sue verità

Signor Crotta, come sta?
“Benissimo, non sono mai stato così libero! Lei non si immagina cosa vuol dire dar da lavorare a 300 persone in Ticino, di cui 40 fisse, cioè generare 130-150mila franchi di stipendi mensili e passare 40 anni senza mai andare in vacanza e far libero nei weekend. L’azienda è sempre mia, è sempre Crotta Enzo SA, sono 40 anni che lavoro e faccio sacrifici, ho aiutato tanta gente che lo meritava e tanta che no”.

E la sua azienda, che fine ha fatto? Da chi è gestita?
“Il mio negozio e il commercio per ristoranti li ho dati a un giovane ticinese (si parla di Rossano Colombo, stimato da Crotta, ndr), i miei cavalli, le mie mucche e il mio agriturismo li ho lasciati a mia figlia e al genero, con l’aiuto dell’altro figlio, la ditta di 50mila metri a Magliaso sarà piantata a mais per polenta. Per il resto vedremo se l’Orto si sveglia, mi piacerebbe lo prendesse in mano, se invece è abituato come quelli del 90% di un partito che non nomino e che sia solo il Governo a dover finanziare, lo farà qualcun altro”.

L’Orto ha rilasciato un comunicato dove dice che non vuole acquistare la Crotta SA, giusto?
“La mia azienda non è in vendita, ci vogliono troppi soldi per comparla. L’Orto dovrebbe svegliarsi, con una mano mia e di altre persone dovrebbe fare non la quarta gamma ma per il momento minestrone bollito. In direzione c’è gente che dorme troppo perché tanto ottiene la paga alla fine del mese, sennò potevano fornire già da un mese Migros. La quarta gamma andrà a finire entro la fine dell’anno, verrà ancora prodotta da qualcuno, non so se nella mia azienda ma da qualcuno in Ticino sì, darò un aiuto io. La Migros è la miglior azienda che aiuta ancora gli agricoltori ticinesi”.

I suoi dipendenti hanno trovato tutti lavoro?
“Una parte è stata davvero brava, abbiamo trovato loro un lavoro. Altri invece, pur avendo la possibilità di lavorare, hanno preferito entrare in disoccupazione, e mi dispiace: vuol dire che da me stavano troppo bene. Chi mi criticava è andato a finire male. Ho avuto delusioni da alcuni dipendenti, gliene cito due. Uno prendeva 5'000 franchi al mese, avrà lavorato quattro mesi da me, è uno di quelli che fa parte della denuncia, gli ho garantito per una macchina molto costosa. Un altro invece doveva essere espulso dalla Svizzera, l’ho assunto io, ha preso 67mila franchi, è stato anche lui uno di quelli che mi ha denunciato. L’altra sera ho sentito dire che è stato arrestato per spaccio di droga: capisce che gente abbiamo qui? Purtroppo, dietro ci sono persone che sono state mantenute per anni dallo Stato”.

È ancora arrabbiato con chi l’ha denunciata?
“Non sono arrabbiato con nessuno, nella mia vita ho fatto troppo del bene, avrò aiutato 600 persone. Dal 20% l’ho presa in quel posto, invece l’80% è sempre stata onesta, giusta e brava con me, riconoscente per ciò che ho fatto. E non sono arrabbiato nemmeno con Patti Chiari, perché la mia ditta era in ordine. Pensi che è arrivato un controllo del Laboratorio Cantonale il giorno dopo in cui sono venuti a filmare, e mi hanno detto di non aver paura, che la mia ditta sarebbe sempre rimasta aperte perché è una delle migliori che c’è. Non abbiamo mai avuto problemi! Mi dispiace perché davo lavoro a diversi agricoltori, prestavo addirittura loro dei soldi per mettere le piantine. Ora mi hanno tagliato le gambe e soldi ce ne sono pochi, però se tutti quelli che devono mi pagano, esco circa in pari, e la mia ditta è sana”.

Per quanto concerne le altre denunce in corso, cosa ci dice?
“Quando le denunce sono fatte dai lazzaroni e da chi non ha voglia di fare, non ho paura. Mi godo la famiglia, do una mano ai miei figli… ma tra l’altro, sa l’ultimo affare, tra virgolette, che ho fatto?”

Prego, racconti.
“Mi hanno detto, 15 giorni prima che uscisse la storia di Patti Chiari, che c’era una persona di Varese che da anni dormiva in auto. L’ho fatto lavorare al 50%, ho preparato i documenti per fargli il permesso e non gli è stato rilasciato. Sa perché? Ha 41 anni e ne ha accumulati 21 di prigione! Non voglio dire che non ci voglia il casellario giudiziale, però non è giusto che prendiamo la feccia. Non sono leghista, non voto solo per un partito, non dico quale, ma ritengo che il certificato penale vale, non va bene andare a prendersi tutti i mezzi delinquenti”.


Paola Bernasconi
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