Cronaca
25.09.2017 - 11:260
Aggiornamento: 21.06.2018 - 14:17
Cominciamo bene! Un docente paragona il voto sulla civica al nazismo, poi fa marcia indietro, "il suo insegnamento è un punto importante del nostro sistema scolastico"
Maurizio Cimarosti, docente di Barbengo, prima attacca: "la democrazia si basa su chi ha più soldi per comprarsi pagine sul giornale ed è troppo faticosa perché richiede alle persone di informarsi". Non sarebbe quello lo scopo dell'ora di lezione? Poi fa dietrofront, "mi scuso"
BARBENGO – Per molti, i docenti sono i veri sconfitti della votazione popolare sulla civica, poiché la maggior parte di loro era contraria. Il popolo però si è espresso, e dunque dovranno insegnare la materia a sé stante, con nota, piaccia o no.
E a molti non piace: qualcuno lo ha dimostrato in modo evidente, sbagliato, eccessivo. Ovvero paragonando, su Facebook (e dove, altrimenti? E qui si torna all’eterna domanda…) la votazione al nazismo, con tanto di foto di Hitler e scritta “Un prodotto della democrazia”.
Maurizio Cimarosti insegna a Barbengo, e non si è fatto scrupoli di rendere nota la sua posizione, rincarando poi la dose: “a quanto pare l’ignoranza ed il populismi hanno convinto il 7% dei ticinesi (a dire il vero, il 64%, ndr). Una brutta sconfitta per il Ticino e il prezzo lo pagheranno i nostri e vostri figli. Va bene: prima lezione di civica, una riflessione su questa deriva”.
Poi prosegue, “la democrazia si basa su chi ha più soldi per comprarsi pagine sul giornale ed è troppo faticosa perché richiede alle persone di informarsi. La democrazia diretta e semidiretta sono strumenti meravigliosi, ma come ogni strumento richiederebbe utilizzatori consapevoli”. In fondo, è proprio per far sì che i giovani siano consapevoli di come funziona il sistema ticinese e svizzero che si vuole introdurre un maggior insegnamento della civica? Il signor Cimarosti potrebbe sfruttare l’occasione per aiutarli a votare senza farsi coinvolgere, come sostiene, da chi paga inserzioni. Ma evidentemente pubblicare foto di Hitler non è la partenza migliore .
Infatti, è stato subissato di critiche, da politici e colleghi, perfino dal suo direttore.
E ha fatto marcia indietro, togliendo dal social la foto e scrivendo un post nuovo di zecca:
“Accetto il voto popolare avvenuto domenica. Continuerò, come i miei colleghi, ad insegnare con professionalità e dedizione i valori del nostro sistema di democrazia semidiretta. Ritengo che l'insegnamento della civica sia un punto importante del nostro sistema scolastico. Mi scuso evidentemente se qualche mio post possa aver cagionato offesa a qualcuno: non era questo l'intento e neppure vi era volontà di contestare lo strumento del voto popolare che, anzi, ritengo sia un punto di prestigio per la Svizzera”
Un voltafaccia, forse tardivo. Così vogliamo insegnare la civica?