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09.07.2018 - 13:300
Aggiornamento: 10.07.2018 - 17:04

Cattaneo spinge l'E-Voting, "aiuterà a votare chi è all'estero o ha difficoltà a recarsi al seggio. Ticino, non dobbiamo essere il fanalino di coda svizzero, abbandoniamo timori e pregiudizi!"

Per il liberale i vantaggi del sistema di voto elettronico sono evidenti e esorta il Cantone a "farsi coraggio e sfruttare l'occasione di rendere la partecipazione democratica più stimolante. La sicurezza assoluta non esiste, ma le misure adottate rendono il canale molto affidabile e tutelano la sicurezza del voto"

di Rocco Cattaneo*

Negli ultimi tempi l’E-Voting è diventato un tema di grande attualità. Aggiungere un terzo canale di voto ordinario significa per alcuni un rischio in termini di sicurezza, per altri un’opportunità di progresso da cogliere al volo.

Poco tempo fa il Consiglio federale ha deciso di avviare una procedura di consultazione per stabilire nella legge i nuovi requisiti di sicurezza che faranno successivamente da base per l’introduzione del voto elettronico in Svizzera.L’E-Voting è quindi destinato a diventare realtà.

I cantoni saranno in ogni caso liberi di scegliere se adottare questo nuovo canale ed eventualmente quale sistemautilizzare. Per ora esistono infatti due alternative: da un lato il sistema elaborato dal Canton Ginevra, dall’altro quello sviluppato dalla Posta Svizzera. Dal 2004 ad oggi, 14 cantoni hanno già effettuato delle sperimentazioni mettendo a disposizione di una parte del loro elettorato il voto elettronico. Attualmente sono ottoi cantoni che lo possiedono e presto se ne aggiungeranno altri.

Il Ticino è tra coloro che non hanno ancora svolto nessun test con l’E-Voting. Sarà lo scetticismo, sarà la mancanza di basi legali, sta di fatto che nel nostro cantone nessun concreto passo avanti è stato ancora fatto per rendere il sistema democratico più innovativo. Serve più apertura e più fiducia da parte delle nostre istituzioni per introdurre questo nuovo metodo di voto nel nostro cantone.

L’E-Voting faciliterà l’azione di voto a numerose persone: penso per esempio ai cittadini ticinesi all’estero o alle persone con esigenze particolari che per diversi motivi incontrano difficoltà a recarsi al seggio o a votare per corrispondenza.

Contrariamente all’opinione di una parte della popolazione, il voto elettronico è sicuro. La sicurezza assoluta non esiste, così come per nessun altro sistema in rete. Ma le misure previste rendono questo canale molto affidabile e tutelano la segretezza del voto. E i risultati delle sperimentazioni dei primi cantoni lasciano ben sperare.

Dico spesso che non dobbiamo lasciarci scappare le opportunità offerte dalla rivoluzione digitale. A livello federale ci si muove rapidamente: la Confederazione si sta impegnando per offrire le condizioni ideali per estendere il voto elettronico su tutto il territorio nazionale. E come detto diversi cantoni sono già a buon punto.

Evitiamo di essere il fanalino di coda della Svizzera. Occorre abbandonare i pregiudizi e i timori legati al progresso digitale. Per le nostre istituzioni è quindi arrivato il momento di farsi coraggio e di sfruttare l’occasione di rendere la partecipazione democratica più stimolante.

*Consigliere Nazionale PLR 

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