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Cronaca
15.11.2017 - 17:070
Aggiornamento: 21.06.2018 - 14:17

"Alla Sezione forestale c'era un dipendente noto per il suo comportamento, forse anche protetto...". I due funzionari licenziati si dichiarano innocenti

Un padre ha raccontato che il figlio, anch'egli apprendista presso la stessa sezione del giovane molestato, ha avuto problemi con i maestri di tirocinio, pur senza arrivare alla coazione sessuale. "Facevano scherzi che non vanno fatti a un apprendista". L'inchiesta amministrativa era legata a quello?

BELLINZONA – Sarebbero un cinquant’enne e un trent’enne (entrambi maestri di tirocinio) i due funzionari del Dipartimento del Territorio licenziati dal DT, appunto. Il primo avrebbe costretto un apprendista allora minorenne a dei rapporti sessuali non consenzienti, il secondo, al corrente di tutto, avrebbe taciuto.

La Regione spiega come i due fossero sotto inchiesta amministrativa per altri fatti, probabilmente legati comunque all’insegnamento. I metodi soprattutto del 50enne infatti non erano dei migliori, e attraverso i media tra ieri e oggi si è parlato di ragazzi vittime di mobbing. A quanto pare, dal 2016 non gli venivano più assegnati ragazzi da formare.

Un padre, parlando attraverso il Corriere del Ticino, ha raccontato l’esperienza del figlio, anch’egli minorenne all’epoca, che ha svolto un apprendistato presso la sezione forestale fra il 2012 e il 2013. Non vi è stata, comunque, alcuna coazione sessuale, lo precisa.

Affidato momentaneamente a un formatore il giovanissimo si era lamentato col papà:  Diciamo che quest’uomo era una persona a cui piaceva fare troppi scherzi se vogliamo usare un eufemismo. Malefizi questi che non ci si aspetta da una persona che svolge questo mestiere. Insomma, scherzi che una persona adulta non dovrebbe fare a un ragazzo, a un apprendista”.

Dopo un colloquio con la sezione forestale, il ragazzo è stato affidato a un altro maestro. Ma che qualcosa non andasse era noto. “Alla Sezione forestale era impiegato un funzionario noto a tutti per il suo atteggiamento. Poi, magari, c’era anche chi lo proteggeva ma queste erano voci”. Dopo la segnalazione, non sa cosa sia successo, non avendo più seguito il caso.

Intanto, i due, interrogati, hanno negato ogni addebito, ritenendosi innocenti.
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