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Cronaca
19.11.2017 - 09:090
Aggiornamento: 21.06.2018 - 14:17

"Numerose segnalazioni di maltrattamenti da parte di docenti". Il SISA denuncia, "anche dire a un giovane che potrà fare solo l'inserviente da Mc Donald's è punibile"

Il Sindacato Indipendente degli Studenti e degli Apprendisti, dopo il caso del DT, chiede uno sportello dove poter segnalare comportamenti scorretti. Il DECS ribatte, "vanno distinte problematiche di portata penale e altre potenzialmente problematiche. Le prime sono sporadiche e molto rare"

BELLINZONA - Il caso del maestro di tirocinio accusato di abusi sessuali su un apprendista nel settore forestale del DT (pare che l'uomo commerciasse anche legna e usasse i soldi cantonali per acquistare materiale che serviva a lui), licenziato assieme a un collega che sapeva e che ha taciuto, ha scosso anche il Sindacato Indipendente degli Studenti e Apprendisti. Anche perchè spesso, quando qualcuno parla, poi anche altri lo fanno, trovando il coraggio di dire ciò che sinora non avevano mai reso noto: basti pensare, per esempio, alle molestie sulle attrici, oppure, nel nostro piccolo e restando al nostro portale, i comportamenti di Manor. 

"Il Sindacato Indipendente degli Studenti e Apprendisti (SISA) ha appreso con sconcerto la notizia dell’inchiesta concernente dei presunti abusi sessuali commessi da alcuni funzionari del Dipartimento del territorio a danno di un apprendista ivi impiegato (preceduti da ulteriori molestie di cui sarebbero stati vittima alcuni altri tirocinanti). Tale vicenda va inserita, a nostro modo di vedere, in un più ampio dibattito sul tema dei maltrattamenti subiti da studenti o apprendisti e commessi dai propri docenti o formatori: nelle ultime settimane numerose sono infatti le segnalazioni giunte al sindacato circa situazioni di questo genere. In seguito alla accusa di un gruppo di genitori, anche all’interno del Liceo cantonale di Mendrisio è sorta infatti una polemica su questa questione, con repliche pubbliche di docenti e di studenti", si legge infatti in una nota. Il maestro non sarebbe l'unico, è questa la questione sconcertante (anche se prima di arrivare alla coazione sessuale ce ne passa..)

"Senza voler entrare nel merito dei casi concreti, di cui non conosciamo i particolari, ci sembra importante formulare alcune riflessioni su tale cruciale questione. È infatti innegabile che esista un problema, peraltro più volte denunciato dal SISA, nel comportamento di alcuni insegnanti o maestri di tirocinio, che si rendono colpevoli di umiliazioni, maltrattamenti, accanimento personale, mobbing, insulti, minacce, e chi più ne ha più ne metta. Non si deve naturalmente fare di tutta l’erba un fascio (la maggioranza degli operatori scolastici e professionali lavora infatti con grande impegno e passione), ma non si può nemmeno chiudere gli occhi di fronte all’evidenza: un professore che dice ad un suo allievo che nella vita non potrà mai andare oltre il grado di inserviente presso Mc Donald’s, portandolo alle lacrime di fronte al resto della classe, non può – a nostro avviso – rimanere impunito", prosegue il SISA.

"Va anche considerato come per molti studenti non sia per nulla evidente farsi avanti per reclamare giustizia, tanto presso il docente o il formatore stesso quanto presso i genitori o la direzione (scolastica o aziendale che sia): la timidezza, la paura di non essere preso sul serio o di incappare in ulteriori ritorsioni, il senso di inadeguatezza accentuato da simili intimidazioni possono costituire degli ostacoli insormontabili in casi simili".

La richiesta è di "dotarsi di strumenti sistematici che possano prevenire delle simili situazioni. Il SISA richiede quindi al Dipartimento dell’Educazione (DECS) di studiare l’introduzione di un apposito sportello in ogni scuola professionale e media superiore, cui gli studenti e gli apprendisti possano rivolgersi per denunciare abusi o maltrattamenti ma che funga anche da canale di mediazione tra le vittime da un lato e i docenti, il dipartimento e il sindacato dall’altro. Ad essere incaricata di questo servizio (ben differente da un semplice sostegno psicologico) dovrebbe essere una persona con conoscenze sia di carattere pedagogico che giuridico, che conosca il sistema scolastico ma che non ne sia parte integrante (onde evitare dannosi coinvolgimenti con coloro sul cui operato dovrebbe vigilare), che possa dare informazioni agli allievi sui propri diritti e che organizzi regolarmente degli incontri di gruppo con gli studenti per raccoglierne le testimonianze e discutere dei loro problemi quotidiani".

"In attesa che il Dipartimento agisca in tal senso, il SISA ricorda la presenza di un proprio sportello per raccogliere le segnalazioni di studenti e apprendisti per sostenere le vittime nella denuncia delle molestie subite (piccole o grandi che siano). Per contattare tale servizio è possibile inviare un’email all’indirizzo sindacatosisa@gmail.com": c'è fretta di intervenire subito.

Il DECS ha risposto con una nota, precisando come, ovviamente, vada "fatta una chiara distinzione tra le problematiche di portata penale, menzionate anche nel comunicato, e altre situazioni potenzialmente problematiche, del tutto disgiunte da possibili responsabilità penali. Entrambe queste tipologie di problematiche possono purtroppo presentarsi in qualsiasi ambito della società, e dunque anche in ambito scolastico e formativo, ma va detto che i casi di valenza penale all’interno delle scuole ticinesi sono sporadici e molto rari". 

Già ora esistono dei canali, a cui rivolgersi "senza timore e con piena discrezione": nelle scuole dell'obbligo, il docente di classe, un operatore sociale o un psicologo messi a disposizione dal Dipartimento alle medie superiori, che però non sono dotate di un mediatore come invece avviene per le scuole professionali. 

La richiesta del SISA verrà comunque discussa, anche se, fa notare il DECS, "è presente solo sulla stampa".




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