CRONACA
Coira, "siamo preoccupati, sarebbe inammissibile". Dall'esercito indagheranno sulla punizione alla recluta. Il web insorge, "generazione di bimbominkia"
Il Comando Scuola di Fanteria 12, quello coinvolto nel caso denunciato dal SISA, vuole "saperne di più, faremo le nostre verifiche". Ma in molti difendono i metodi, "come si fanno a ottenere risultati seri senza una rigida disciplina?", "l'esercito mi ha dato una tenacia che mi porto dietro ancora dopo anni"
CRONACA

"Si apra un'inchiesta su quanto accaduto a Coira, anche per abbattere il muro di omertà". I Giovani Comunisti scandalizzati si scagliano contro l'esercito

30 GENNAIO 2018
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"Le reclute non possono spesso ricevere aiuti, e vengono derise dai commilitoni. L'esercito è uno strumento di oppressione e controllo sociale"

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CRONACA

Nell'inferno della caserma di Coira: recluta costretta a correre semi nuda di fronte a tutti, minacce e punizioni collettive

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30 GENNAIO 2018
COIRA – Una recluta costretta a correre in mutande di fonte ai commilitoni? Il SISA ha denunciato l’episodio, ritenendolo un comportamento inaccettabile e parlando di un’omertà creatasi per la paura dei giovani di avere ritorsioni nella vita civile.

E il Comando Scuola di fanteria 12 di Coira dice che “fosse vero, sarebbe inammissibile”, interpellata da La Regione. “Quanto successo ci preoccupa moltissimo. Faremo le nostre verifiche e vedremo di saperne di più”.

Sui social, come sempre quando si parla di temi come il militare, in molti si sono scatenati. Qualcuno scagliandosi contro la generazione odierna, “tutti bimbiminkia” per usare un termine moderno che troppo spesso viene usato in tono denigratorio. Che i giovani di oggi siano diversi da quelli dei tempi, non dobbiamo dirlo noi: ne parlano fior di analisi sociologiche. E, dietro una tastiera, tanti attaccano: “io in mutande avrò fatto un’intera mezza maratona…”.

“Dopo aver passato con disciplina, sforzi fisici che oggi sarebbero inimmaginabili, ore di sonno mancate per settimane, punizioni ricevute e date posso dire che ringrazio ancora oggi l'esercito di avermi dato una tenacia che mi porto dietro come bagaglio ancora oggi”, sottolinea qualcuno, mentre c’è chi sostiene che ama “pensare che l'esercito serva in caso di catastrofi, in caso di difesa, dove servono persone in grado di affrontare dure necessità. Non riesco a capire come si possa ottenere seri risultati senza una rigida disciplina. Ti fanno correre mezzo nudo sotto la pioggia? Corri, corri ...questo è addestramento militare. Ti fanno pulire tutta la caserma con una ramazza, pulisci! Sembrano cose illogiche, mio figlio mi diceva: è facile, fai quello che ordinano, assurdo o meno che possa sembrare. Esiste anche un limite ai soprusi è chiaro, ma qui abbiamo il banchiere che vuol spiegare al pompiere come spegnere il fuoco”.

“La vita militare non è confortevole come stare a casa senza tirare in ballo armi e affini”, riassume un utente.

In prima fila contro l’esercito ci sono i comunisti, da sempre. Massimiliano Ay, per esempio, ritiene che “chi pensa che i gradi sulla divisa lo autorizzino ad accanirsi contro gli obiettori di coscienza, si pone contro la Costituzione! Certi (sotto)ufficiali con cui ho avuto indirettamente a che fare in questi giorni necessitano di qualche corso di diritto e ...buon senso! Il  nonnismo nell'esercito è cosa nota e pericolosa. È questo è forse un caso "minore" rispetto a casi passati con ferimenti, ma non per questo si può chiudere un occhio. Ma lo sanno certi sottufficiali della caserma di Coira che far correre in mutande una recluta umiliandola è un abuso? Le autorità militari aprano immediatamente un'inchiesta contro questi fanatici oppure ne sono complici!”. A chi gli chiede se e dove ha svolto il servizio militare, replica tranquillamente: “a Friborgo, il tempo necessario per rifiutare gli ordini”. Qualcuno lo invita a raccogliere le firme per abolire la scuola reclute obbligatoria, un’impresa che sarebbe davvero titanica.

Però che qualcosa a Coira sia successo, al di là del complesso tema degli obiettori di coscienza, è evidente. Che cosa, lo stabilirà chi di dovere.

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