Cronaca
14.03.2018 - 14:430
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:51
Caos alla Valascia, 13 fermi fra cui quello di un minorenne, identificate una quarantina di persone: la lotta agli pseudotifosi è nazionale!
Tutti sono sospettati di sommossa, violenza contro funzionari, lesioni, vie di fatto, danneggiamento, infrazione alla Legge federale sulle armi e gli esplosivi e dissimulazione del volto. La Polizia intende anche inviare un segnale contro il tifo violento
BELLINZONA - A quasi due mesi di distanza, gli incidenti che hanno rovinato il pomeriggio di hockey alla Valascia, dove si erano scontrate Ambrì e Losanna, sono ancora al vaglio degli inquirenti, che hanno esaminato tutti il materiale a disposizione. E sono arrivati alla svolta.
Infatti, il Ministero pubblico, la Magistratura dei minorenni e la Polizia cantonale comunicano che oggi, nell'ambito di un'apposita operazione, sono state fermate in Ticino 12 persone di età compresa tra i 41 e i 18 anni nonché un minorenne diciasettenne.
Si tratta di persone che il 14.01.2018 ad Ambrì, in occasione dell'incontro di disco su ghiaccio HCAP-HC Losanna, hanno partecipato a vario titolo e con varie responsabilità ai disordini scoppiati a margine della partita.
Grazie al minuzioso lavoro d'inchiesta degli inquirenti della Polizia cantonale, è stato possibile identificare una quarantina di persone, appartenenti alla tifoseria locale e a quella losannese, sospettati di sommossa, violenza contro funzionari, lesioni, vie di fatto, danneggiamento, infrazione alla Legge federale sulle armi e gli esplosivi nonché dissimulazione del volto. Durante le perquisizioni è stato trovato del materiale pirotecnico.
Sono previste in altri cantoni svizzeri e all'estero, ulteriori operazioni per il fermo di altri pseudotifosi. In questo modo la Polizia cantonale, in collaborazione con altre autorità di polizia, intende inviare un forte segnale, affinché si possa godere in sicurezza dello spettacolo offerto dagli eventi sportivi, punendo chi si macchia di episodi di violenza, quel giorno con l'aggravante della presenza di numerose famiglie con bambini.
L'inchiesta è coordinata dal Procuratore pubblico capo Nicola Respini e dalla Magistratura dei minorenni.
Al momento non verranno rilasciate ulteriori informazioni.