Cronaca
24.03.2018 - 14:420
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:51
Farinelli, "prima tutti a condannare i disordini alla Valascia, e ora si condanna la Polizia... il mondo è alla rovescia". I tifosi insistono con la loro versione
Il capogruppo liberale ha parlato delle reazioni all'Operazione Valascia: "un modo di porsi che non condivido perché se si mandano segnali contrastanti sarà ben difficile affrontare quello spettacolo vergognoso che è la violenza nello sport". Nella sua accusa, pensa anche ai colleghi politici
AMBRÌ – L’indignazione per incidenti che hanno sconvolto diverse famiglie che volevano solo passare una domenica pomeriggio alla Valascia diventa, in un paio di mesi, quella per padri portati via davanti ai figli.
Se prima l’opinione pubblica era unanime, ora si spacca. Se una madre si lamenta del fatto che il compagno sia stato portato via davanti al figlio, un’altra dice: “e chi farà dimenticare al mio che ha tossito per 4 ore?”.
Per il capogruppo liberale Alex Farinelli, che lo ha specificato in un intervento sul Corriere del Ticino (dopo essersi dichiarato d’accordo con Tuto Rossi, il quale appoggia pienamente l’Operazione Valascia),il mondo è allo rovescia:.” Un modo di porsi che decisamente non condivido perché se si continuano a mandare segnali contrastanti sarà ben difficile affrontare quello spettacolo vergognoso che è la violenza nello sport”.
A suo dire, “14 gennaio scorso alla Valascia vi è stato uno spettacolo indegno dove dei gruppi di tifosi violenti hanno inscenato una guerriglia che con lo sport nulla aveva a che vedere. I commenti, nelle settimane successive, erano unanimi e chiarissimi”. Compresi i politici, “sempre sensibili all’umore popolare, non hanno mancato di sollecitare una, giusta ed energica, reazione delle istituzioni chiamate a tutelare l’ordine pubblico. Anche il sottoscritto era tra quelli perché sono convinto che non sia accettabile che a delle manifestazioni sportive sia ormai prassi che la polizia debba essere presente, sempre più spesso, in forze e in tenuta antisommossa, quasi che la violenza fosse da accettare e che questa fosse la normalità delle cose”.
Due mesi dopo, la Polizia si è presentata alle 6 del mattino a casa di 17 persone. “Tutto bene, dovremmo dire complimentandoci con chi ha condotto l’inchiesta fino a questo momento. E invece purtroppo non è così. Come al solito, passato un po’ di tempo, si dimentica l’indignazione per quanto successo alla Valascia e i colpevoli ora diventano, agli occhi di alcuni, le vittime che dovevano essere trattate in altra maniera”, continua Farinelli. Che contesta come prima ci si lamentava dei disordini e adesso si criticano magistratura e Polizia per aver svolto, a suo dire bene, il loro lavoro.
Intanto, la Gioventù Biancoblu ieri ha esortato ancora chi c’era a dire che cosa è successo realmente, quel maledetto pomeriggio. Un commento comparso sul gruppo Facebook di TicinoLibero dà la sua versione, ben simile a quella degli ultrà. E”ro presente e posso assicurare che i girelli sono stato lanciati dalla tifoseria ospite verso i biancoblu che stavano lasciando la pista dall'entrata principale; qualcuno di questi poi ne ha rilanciato uno verso i tifosi avversari. In quel momento la Polizia non era all'interno della Valascia!!! Per quanto riguarda i fumogeni tutti i presenti, arbitri compresi, hanno visto benissimo che ad accenderli sono stati gli ospiti, causando non pochi fastidi anche ai loro giocatori. Il fumogeno o la torcia che ha ferito la signora è stato lanciato dal settore ospiti verso la balconata che lo sovrasta, dove aveva preso posto la signora in questione. Trovo alquanto improbabile che il fumogeno sia stato lanciato dalla curva Sud, dove notoriamente si trova la Gioventù BiancoBlu, a meno che fra loro non vi fosse "Superman"...del resto in curva non è stato acceso nulla né prima, né durante, né dopo la partita! Ripeto, qui qualcuno non la racconta giusta!”.
Sarà l’inchiesta a stabilirlo. In un mondo, ormai, alla rovescia.