Cronaca
12.05.2018 - 10:180
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:51
Non voleva sparare nel mucchio. Ma colpire soltanto alcuni compagni e docenti. In modo mirato
Si tratta di dettagli emersi ieri pomeriggio durante gli incontri tra studenti e docenti, che il giovane arrestato avrebbe rivelato a una sua compagna di classe
BELLINZONA - Non una strage a caso, ma uccisioni mirate. Questo sarebbe stato il piano del 19enne di Bellinzona arrestato giovedì – e ora ricoverato alla Clinica psichiatrica cantonale -. Intendeva colpire in maniera mirata e selettiva solo alcuni tra docenti e allievi della Commercio. E lo avrebbe fatto martedì prossimo, il 15 maggio, durante gli esami delle terze classi.
Questo ha raccontato un’allieva dell’istituto al Corriere del Ticino. Si tratta di dettagli emersi ieri pomeriggio durante gli incontri tra studenti e docenti, che il giovane arrestato avrebbe rivelato a una sua compagna di classe. Insomma, il gesto sarebbe stato quello che nei manuali di psichiatria forense viene definito assassinio vendicativo, e non un generico “mass murder”.
Il giovane rimane accusato di atti preparatori di assassinio e sarà difeso dall’avvocato Luigi Mattei.