Mercoledì è il Foa-Day. La politica si divide, lui: "non sono Belzebù"
Era considerato berlusconiano, potrebbe essere Forza Italia a impedirgli di diventare presidente Rai. "Non sono abituato a offendere nessuno, tantomeno le istituzioni"
ROMA – Mercoledì sarà il suo giorno. Marcello Foa riuscirà ad avere i numeri necessari per ottenere, definitivamente, la nomina a presidente Rai?
Intanto la stampa italiana, oltre alla politica, si è scatenata sulla sua figura. Dai politici che ne hanno fatto una battaglia, che potrebbe addirittura sancire una rottura di alleanze, e che ritengono il lavoro di Di Maio e Salvini una sorta di lottizzazione della Rai, ai giornalisti che cercano informazioni su di lui e spulciano i profili social.
Non mancano le polemiche. Foa intanto ha ringraziato tutti coloro che lo hanno contattato con un video su Facebook, e sul Messaggero ha dichiarato come “mi descrivono come Belzebù, evidentemente non mi conoscono. Sono il tipo più pacioso del mondo, un giornalista corretto, non sono abituato a offendere nessuno. Tantomeno le istituzioni”. Neppure Mattarella, che aveva pesantemente criticato.
Oltretutto, “io non ho chiesto nulla, non sono uno che briga, non ho mai frequentato un Palazzo. Sono ancora stupito che abbiano pensato, all'unanimità, di fare il mio nome”. Veniva considerato un berlusconiano, invece potrebbe essere proprio Forza Italia a affossarlo. Per lui, gli attacchi in politica sono qualcosa di normale.
"In meno di 24 ore la mia vita è cambiata”, dice sul video pubblicato sul suo profilo. “Ho accettato il ruolo con molto piacere, tutto è stato rivoluzionato molto in fretta. Sono lusingato, prometto un impegno autentico, sincero, sull’onda di colui che è stato il mio maestro, Indro Montanelli. L’onestà intellettuale e la capacità di riconoscere i propri errori, di essere autenticamente giornalisti e al servizio dei cittadini, sia fondamentale”.
Il suo desiderio è far tornare la Rai ai vecchi splendori. Ci riuscirà? Ma soprattutto, gliene daranno la possibilità? Mercoledì sapremo.
