MENDRISIO – “Caro Robbiani, ti sbagli”. Non usa queste parole, il Municipio di Mendrisio, ma in un certo senso lo intende. L’inchiesta amministrativa ai danni dell’agente della Polizia comunale non era stata aperta dopo che la stampa aveva riportato del suo poco piacevole incontro con un radar, per usare un eufemismo, ma nei tempi previsti.
La vicenda riguardava un giovane ai tempi in formazione per diventare agente presso il Centro di Formazione della Polizia di Giubiasco. Nel suo tempo libero, in Canton Uri, venne pizzicato a 151 chilometri orari su un tratto dove il massimo era 80.
Il giovane lo ha detto subito alla direzione della scuola, la quale a sua volta ha informato la Città di Mendrisio. Che ha aperto immediatamente l’inchiesta: era il 12 giugno 2018, l’episodio del radar era avvenuto nei primi giorni dello stesso mese.
Il poliziotto è poi stato assunto. Robbiani domandava come mai la procedura fosse stata aperta solo in seguito ad articoli sui media sull’accaduto, nonostante, a suo dire, il comandante della Polizia di Mendrisio fosse a conoscenza del fatto. Circostanza, quest’ultima, che si conferma nella replica del Municipio, mentre viene appunto smentita la prima, ovvero che l’apertura dell’inchiesta (che potrebbe addirittura fargli perdere il posto) sia seguita allo scalpore della definizione “pirata della strada” appioppata dai giornali all’uomo.
A dire il vero, Massimiliano Robbiani, pochi giorni dopo averla depositata, ha ritirato l’interrogazione perché è venuto a sapere come sono andate le cose. Ma l’Esecutivo, dato che dell’atto si era parlato sui media, ha voluto comunque replicare, dando la sua verità.