BELLINZONA - I collegamenti viari tra il Ticino e il resto della Svizzera sono fragili e bisogna intervenire con "il secondo tubo e una politica che preveda la complementarità dei vettori". Luca Albertoni, direttore della camera di Commercio, dell’industria e dell’artigianato (Cc-ti), ritiene che la chiusura del tunnel del Gottardo ha fatto riflettere, in Svizzera e non, sulla centralità del Gottardo stesso e della Svizzera sull'asse nord-sud.
Dato che si riaprirà in pochi giorni (USTRA ribadisce che entro fine settimana i lavori di rifacimento al soffitto intermedio danneggiato saranno terminati), i danni, anche economici, saranno contenuti. Al Corriere del Ticino Albertoni ha detto che "se la chiusura del tunnel si limita a qualche giorno, come preventivato dall’Ufficio federale delle strade (USTRA), l’impatto sull’economia cantonale sarà sostenibile. In qualche modo ci si arrabatta. Per fortuna il passo del San Gottardo è ancora aperto al traffico privato e a qualche passaggio commerciale. Per i mezzi pesanti, è ovviamente più complicato e la ferrovia è un’alternativa solo molto parziale, visti i noti problemi attuali".
Si rammarica che l'importanza data alla questione della viabilità, che ora apre tutti i media e è all'ordine del giorno per tutti i partiti, poi andrà scemando quando la situazione si normalizzerà. Ma degli interventi sono necessari, con il secondo tubo e un lavoro che porti alla complementarietà di strada e ferrovia.
La Camera di commercio era pronta a "chiedere alle autorità cantonali e federali di istituire un’apposita cellula di crisi sul tema, per tenere conto in particolare delle esigenze del traffico interno alla Svizzera". Dato che la chiusura durerà solo pochi giorni, è rimasta nel cassetto.