BERNA - L'energia pare destinata a continuare a essere una voce sempre più pesante nel bilancio delle famiglie. Da mesi si parla dei rincari, dovuti alla situazione internazionale, in cui ora entreranno in scena anche le sanzioni che vieteranno di importare prodotti petroliferi dalla Russia, rischiando di aggravare la crisi e far salire i prezzi (leggi qui). Nel 2024, comunque, potrebbero esserci ulteriori aumenti dei prezzi.
Lo ha detto detto il presidente di ElCom (l’autorità federale di regolazione del settore elettrico) Werner Luginbühl, intervenendo ieri a Berna al congresso annuale del settore. Nel 2023 ogni famiglia avrà una bolletta più cara di circa 260 franchi, il che significa un aumento del 27%. Per i ticinesi i costi sarebbero un po' minori, tra i 50 e i 200 franchi.
Ma il futuro non promette nulla di buono. La Confederazione aveva chiarito sin da subito come il problema energetico non sarebbe stato temporaneo e avrebbe anzi rischiato di accompagnare la nostra vita a lungo. Il nostro paese importa dall'estero durante l'inverno, il che fa capire quanto si dipenda ancora dal quadro internazionale, con prezzi che salgono e una possibile carenza.
Ovviamente è ancora presto per dire di quanto aumenteranno ancora i costi dell'energia nel 2024. Per il direttore dell’AET Roberto Pronini, presente ai lavori, il costo per chilowattora dovrebbe restare più o meno stabile, anche se molto dipenderà dalle condizioni quadro degli acquisti dei distributori, però potrebbero salire i prezzi dell'utilizzo della rete, in quanto a Swissgrid sarebbero caricati sia i costi della nuova riserva idroelettrica (alla quale ricorrere in caso di problemi di approvvigionamento) sia della centrale termoelettrica di riserva di Birr.