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28.09.2018 - 18:000

Il Maxi B innamorato canta "il vivere con naturalezza, senza trascurare i tempi morti"

È uscito il nuovo singolo del dj e membro dei Blues Brothers, con un video girato a Lugano: "abbiamo un paese così bello che non serve Photoshop"

MELIDE – Ieri ha festeggiato con una festa piena di gente il quinto anno del sodalizio Blues Brothers, assieme a Micheal Casanova. E in questi giorni, oltre alla radio e alla tv, Maxi B ha lanciato anche un singolo, “Photoshop”. 

Non trascuri la musica, nonostante tutti gli impegni… Com’è il tuo momento?
“Trascurarla è impossibile, sebbene rallentata. Un singolo deve uscire ogni tanto, ne ho parecchi già scritti, per marzo ne ho un altro pronto. Se riuscissi a raggrupparli vorrei anche fare un disco. Il momento è molto buono, tutto quello che succede in radio e in tv viene convogliato nella musica e secondo me questo è un singolo molto da radio. Lo noto con le persone che mi fermano, il target che copro è molto più largo. È legato a 360° al Maxi B di adesso”.

Ci spieghi il significato del testo?
“Nasce da un gesto, un gesto che ho fatto davvero, ovvero un abbraccio da dietro. Un’immagine che se noti torna un paio di volte nel testo. Mi piace come gesto, perché vuole dare e non cerca niente. La canzone parla del voler dare senza filtri, senza voler per forza rendere più bello qualcosa che lo è già di suo. Il tutto dunque gira attorno al fatto che la donna della canzone è più bella senza Photoshop, non dico che non ci si debba truccare o sono contro i filtri, non è quello, ma che ogni tanto, in mezzo a tutto questo filtrare sarebbe bello mantenere naturalezza. Questo riguarda anche i ricordi: non sono più veri, cerchiami sempre di renderli più belli di quello che sono, invece i ricordi sono stampe. È un inno al lasciare le cose come stanno e al vivere le cose come stanno senza volerle rendere più belle”.

Tutti fingono in effetti una vita piena, ricca, super, quando magari non l’hanno, concordi?
“Se guardi i social delle persone è come se ci fosse un taglio dei tempi morti, come nel cinema o nei programmi. La vita ha bisogno di tempi morti, di relax, di pensieri, di introspezione. Sono cose belle tanto quanto le serate divertenti, fanno parte di un tutt’uno”.

In te ci sono questi tempi morti?
“Sì, visto che faccio una vita molto frenetica, sempre in mezzo alla gente, ho una parte intima, dove mi piace riflettere su quello che ho fatto e su quello che vorrei fare perché guardo molto avanti. Mi piace dedicarmi alle persone che ho attorno. Ne hai sempre tante, però cerchi sempre i capisaldi, è importante avere i riferimenti e per mantenerli non devi usare filtri, sennò chi ti è vicino da una vita non ti riconosce. Io non faccio molta distinzione tra privato e pubblico, quello che vede chi viene alle serate o mi sente in radio sono io, molto allegro e ironico, porto sorrisi, è uscito comunque anche il lato intimo. Nelle canzoni ho il tempo di tirar fuori quello che ho dentro, Photoshop ha colpito perché in tanti si rivedono nel volere la naturalezza, non per forza in amore. Viviamo i tempi morti, fanno parte del quotidiano e non si possono cancellare”.

È una canzone d’amore usata per dire altro, vero?
“La metafora è l’amore, ci sono molti riferimenti a un’altra persona, ma il tema è più ampio. Quando sei innamorato vedi solo le parti tagliate, poi quando approfondisci arrivano anche i momenti no. All’inizio di una storia pensi solo alle feste e alle serate con gli amici, non a quelle sul divano senza dirsi nulla perché va bene così, in realtà ci sono anche quelle, e fanno parte del vivere”.

Ci sono anche riferimenti vari… giusto?
“Ci sono due nomi grossi. Uno è Vasco, l’altro Battiato. Il pensiero è a una donna tutto tondo. Vasco prende tante persone, lo ascolti 24 al giorno, è più facile citare lui che, per esempio, Calcutta che non ascoltano tutti. Battiato era per dare una connotazione diversa alla persona, una che fa anche riflettere. Non sempre c’è divertimento, ma anche profondità: è quello che vorrei io in una persona”.

Quindi te lo chiedo: c’è questa persona?

"Sì, mi fermo qua ma c’è”.

Il video è girato a Lugano, ti piace come ne esce?
“Abbiamo usato una troupe ticinese. Per me esce molto bene, e volevo quello. La prima idea era girare a New York, dove devo andare, però per questa ho scelto di far uscire Lugano come se fosse New York, con le sue caratteristiche. E mi hanno detto, in molti, che vogliono venire, che il posto dove vivo è bello! Un vettore turistico? Beh, da sempre, ho sempre parlato del Ticino. abbiamo un posto davvero a cui non serve Photoshop!”

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