Politica
13.07.2017 - 15:000
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:43
Ghisla, "Prima i nostri, le promesse potevano solo essere disattese. Pure Fantozzi avrebbe definito l'iniziativa come la Corazzata Potemkin"
Il deputato del PPD, che pur scettico ha fatto parte della Commissione, dice la sua sul parere del Governo. "Me lo hanno insegnato da piccolo: i nodi vengono al petto e le bugie hanno le gambe corte"
BELLINZONA - Ieri il Governo si è espresso in merito a quanto scaturito dalla Commissione istituita per rendere applicabile l'iniziativa costituzionale "Prima i nostri". In pratica, consiglia al Parlamento di accettare le 10 iniziative proposte per favorire la preferenza agli indigeni, pur parlando di limiti ridotti, ma indica di bocciare la legge di applicazione, quella che voleva istituire dei criteri più severi per l'ottenimento e il rinnovo dei permessi di lavoro per non residenti. Essa sarebbe in constrato col diritto superiore.
Sul fronte UDC, ci si è subito indignati, accusando il Consiglio di Stato di non aver mai voluto fare seriamente qualcosa per applicare l'iniziativa, e ribadendo la convinzione che la legge proposta sia in linea con le regole.
Attraverso i social, hanno preso la parola anche coloro che hanno fatto parte della Commissione. Per il PPD, c'era Simone Ghisla, che sin da subito aveva manifestato enormi dubbi sulle possibilità di ottenere qualcosa a partire da "Prima i nostri".
"Non posso esimermi di commentare anch' io il comunicato stampa del Governo sull' operato e le proposte della Commissione Prima i Nostri", scrive, parlando di un "comunicato che in sostanza premia l'onestà e il buon senso di chi ha portato avanti proposte applicabili ad un'iniziativa che pure Fantozzi avrebbe definito alla stessa stregua della Corazzata Potemkin".
Parole dure. Poi prosegue: "la realtà dei fatti è che le promesse fatte dagli iniziativisti potevano solo essere disattese. Me l' hanno insegnato da piccolo. I nodi come sempre vengono al pettine e soprattutto le bugie hanno le gambe corte".
Ma toccherà, infine, al Gran Consiglio decidere. "Il legislativo avrà l'ultima parola. Sarà una sessione spumeggiante".